Questioni elettorali. Non si capisce, infatti, questa esplosione critica quando mancano ormai due o tre mesi alla tornata elettorale e una chiusura anticipata della legislatura non porterebbe a un anticipo di elezioni. Dunque, questa forte presa di posizione contro Governo e Partito Democratico ha tutte le caratteristiche dell'inizio della campagna elettorale, specialmente dopo l'ultimo ritorno di Berlusconi quale candidato unico. Serve a riavvicinare PdL e Lega in ottica anti-Monti e a riaccendere la campagna berlusconiana del pericolo comunista troncando questa grande, e inedita, alleanza che sosteneva il Governo tecnico. Un risultato comunque potrebbe essere stato ottenuto: se c'erano voluti 12 mesi per riconquistare un po' di fiducia internazionale al nostro paese c'è il rischio di riperderla tutta in pochi giorni.
L'Italia come paese balzano, in cui le logiche partigiane vengono sempre prima degli interessi del paese, ovvero un paese in balia del desiderio di potere, della campagna elettorale perenne. Seppure nel passaggio di Alfano siano presenti elementi di verità, il paese non cresce, il livello di imposizione è aumentato, il debito pubblico è salito, pure non si comprende la necessità di rompere così frontalmente nell'immediatezza delle elezioni, se non ipotizzando qualche strategia elettorale. Berlusconi punta direttamente a ristabilire l'asse con la Lega, e per far questo deve prendere le distanze da Monti, e a sottolineare la differenza da quel Partito democratico con il quale, in quell'anomala maggioranza, aveva sostenuto il Governo dei tecnici. Evidentemente il Cavaliere pensa che se il PdL finisce per confondersi con il Pd quelli che potrebbero perderci sono proprio i suoi: bisogna ristabilire le marcate differenze, occorre ricostruire un nemico.
Non è da trascurare nemmeno l'ipotesi di strategia politica in ottica trattativa sull'election day, da sempre appoggiato dal PdL ma osteggiato dal Pd.
E' comunque un segnale che probabilmente non si troverà un accordo sulla nuova legge elettorale e si voterà con la vecchia, che concede un buon premio di maggioranza a chi ha la maggioranza relativa che, secondo le aspettative, non è il centrodestra. Per questo motivo è obbligatoria l'alleanza con la Lega.
La formalizzazione della crisi è testimoniata dalla processione dal Capo dello Stato [vedi comunicato Quirinale] di segretario e capigruppo del PdL, di Presidenti di Camera e Senato e dei segretari delle altre forze politiche che hanno sostenuto il Governo. Oggi tocca a Monti. La data delle elezioni, probabilmente, è sempre quella del pre-crisi, ma la campagna elettorale ha le sue regole (spesso sbagliate) e a volte si comincia a giocare prima del tempo.
Di seguito i due interventi di Alfano e Bersani [via Fatto Quotidiano]