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E Jonathan Coe racconta l’Expo, quella del ’58 a Bruxelles

Creato il 03 giugno 2015 da Maryandthebooks @MaryTraf
E Jonathan Coe racconta l’Expo, quella del ’58 a Bruxelles

E Jonathan Coe racconta l’Expo, quella del ’58 a Bruxelles"Thomas could once again see the glistening spheres of the Atomium rising above the trees, full moons of silver against the grey of the shifting afternoon sky".

Oggi vi parlo di libri ambientati in Belgio, anzi, vi parlo in particolare di un libro ambientato a Bruxelles. Ma vi faccio fare anche un viaggio nel tempo, oltre cinquant'anni fa e attualissimo al tempo stesso. Perchè se avete in programma un viaggio a Bruxelles questo secondo me è un libro che potreste portarvi in valigia e sfogliare all'ombra dell' Atomium, sentendovi di colpo trasportati ai tempi gloriosi della sua inaugurazione. Perchè oggi vi parlo del libro che ho appena finito di leggere. E' Expo 58 di Jonathan Coe. Uno scrittore britannico che io adoro. E che quando posso cerco di leggere in lingua originale per gustarmelo appieno, come ho fatto stavolta con l' edizione Penguin, mentre in traduzione italiana lo trovate pubblicato da Feltrinelli.
L'Expo 58. Quando l'Esposizione Universale era anche una corsa verso il futuro, una prova di forza del progresso, in bilico tra gli ultimi scampoli di colonialismo e l'ironia dei padiglioni Usa e Urss dirimpettai a sfidarsi a colpi di innovazioni e agenti segreti.
Non voglio raccontarvi la trama perchè a me piace scoprirla pian piano quando leggo un libro e credo che sia così anche per molti di voi! Vi dico solo qualche ingrediente: un impiegato britannico che viene inviato a Bruxelles per svolgere un compito proprio all'interno del sito dell'Esposizione Universale. La sua eccitazione nel lasciare la vecchia Inghilterra per andare incontro alla modernità là dove per i successivi sei mesi sarà il centro del mondo. La Guerra Fredda sullo sfondo, un paio di implicazioni sentimentali e la presa di coscienza di essere finito in un ingranaggio più grande della propria volontà. E poi, naturalmente, i colpi di scena alla Jonathan Coe, che non sono mai scontati (sì, perchè ovviamente esistono anche quelli!) ma che ti fanno accelerare le ultime pagine lasciandoti fino all'ultimo qualche sorpresa.
Com'era l'Expo del 58? Quanto di quell'eccitazione è rimasta ed è arrivata fino a noi, quante sensazioni possiamo ritrovare nell'Esposizione Universale di oggi? Me lo sono chiesta anche io, leggendo il libro di Jonathan Coe sulla metropolitana che mi portava proprio all'Expo 2015 di Milano nei giorni scorsi. Sì, perchè se questo è un libro da leggere prima di un viaggio a Bruxelles, potete portarlo con voi anche se invece siete diretti a Milano. Per immergervi nell'atmosfera Expo, con un tocco vintage e la penna di un grande scrittore.

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