È accaduto a Dalmine, in provincia di Bergamo. Un ex falegname di 67 anni di nome Eliseo, ignaro della tossicità (a grandi quantità letali) dell'acido muriatico, ha tentato di avvelenare la moglie perché: “Ma signor maresciallo – ha detto Eliseo ai carabinieri – sta sempre ad ascoltare Radio Maria e poi organizza un pellegrinaggio dopo l'altro. Non ce la faccio più”. È accaduto che la moglie di Eliseo si sia insospettita per il gran numero di fialette di acido che aveva rinvenuto nel secchio dell'immondizia. Convinto il figlio a piazzare una telecamera nascosta nella sveglia di casa, la signora ha ripreso il marito mentre, con fare niente affatto sospetto, con il contagocce le serviva in un bicchiere d'acqua la dose giornaliera di acido muriatico. Filmato l'atto, la signora accompagnata dal figlio, è andata dai carabinieri a denunciare il marito per tentato omicidio. Prontamente arrestato, Eliseo ha reso ai militi dell'Armala dichiarazione di cui abbiamo già scritto. La colpa di tutto, insomma, era nei rosari 24hours che la signora ascoltava fregandosene della idiosincrasia del marito nei confronti della ritualità cattolica. In più c'era il fatto che la signora non si limitava all'ascolto delle giaculatorie, ma sembra che avesse trasformato la sua casa in una sorta di agenzia di viaggi specializzata in pellegrinaggi. Così, fra un tour a Loreto-San Giovanni Rotondo-Civitavecchia e un altro a Lourdes-Fatima-Santiago di Compostela, il marito deve aver perso la trebisonda, fatto che lo ha spinto all'atto cruento dell'avvelenamento. Caso risolto dunque. Trovato il colpevole, il movente, le armi del delitto. Se non ché, portato l'incartamento davanti al magistrato, il signor Eliseo si è visto prosciogliere. “Con l'acido muriatico presente nell'acqua – ha scritto il magistrato – al massimo la signora sarebbe stata purgata, sicuramente non uccisa”. La moglie di Eliseo si è riappacificata con il marito promettendogli di ascoltare Radio Mariasolo 12 ore al giorno e di ridurre drasticamente a uno all'anno i pellegrinaggi in giro per l'Europa. Eliseo si era intanto giustificato dicendo: “Ma io non volevo ucciderla, solo farle un po' male”. Radio Maria è tossica, lo abbiamo sempre detto, Eliseo ce lo ha confermato. A lui, e a tutte le vittime dell'integralismo, va la nostra totale e sentita solidarietà.
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È l'Italia che va: tenta di avvelenare la moglie perché ascolta Radio Maria. I magistrati archiviano: “Ha usato poco acido”
Creato il 25 gennaio 2014 da Massimoconsorti @massimoconsorti
È accaduto a Dalmine, in provincia di Bergamo. Un ex falegname di 67 anni di nome Eliseo, ignaro della tossicità (a grandi quantità letali) dell'acido muriatico, ha tentato di avvelenare la moglie perché: “Ma signor maresciallo – ha detto Eliseo ai carabinieri – sta sempre ad ascoltare Radio Maria e poi organizza un pellegrinaggio dopo l'altro. Non ce la faccio più”. È accaduto che la moglie di Eliseo si sia insospettita per il gran numero di fialette di acido che aveva rinvenuto nel secchio dell'immondizia. Convinto il figlio a piazzare una telecamera nascosta nella sveglia di casa, la signora ha ripreso il marito mentre, con fare niente affatto sospetto, con il contagocce le serviva in un bicchiere d'acqua la dose giornaliera di acido muriatico. Filmato l'atto, la signora accompagnata dal figlio, è andata dai carabinieri a denunciare il marito per tentato omicidio. Prontamente arrestato, Eliseo ha reso ai militi dell'Armala dichiarazione di cui abbiamo già scritto. La colpa di tutto, insomma, era nei rosari 24hours che la signora ascoltava fregandosene della idiosincrasia del marito nei confronti della ritualità cattolica. In più c'era il fatto che la signora non si limitava all'ascolto delle giaculatorie, ma sembra che avesse trasformato la sua casa in una sorta di agenzia di viaggi specializzata in pellegrinaggi. Così, fra un tour a Loreto-San Giovanni Rotondo-Civitavecchia e un altro a Lourdes-Fatima-Santiago di Compostela, il marito deve aver perso la trebisonda, fatto che lo ha spinto all'atto cruento dell'avvelenamento. Caso risolto dunque. Trovato il colpevole, il movente, le armi del delitto. Se non ché, portato l'incartamento davanti al magistrato, il signor Eliseo si è visto prosciogliere. “Con l'acido muriatico presente nell'acqua – ha scritto il magistrato – al massimo la signora sarebbe stata purgata, sicuramente non uccisa”. La moglie di Eliseo si è riappacificata con il marito promettendogli di ascoltare Radio Mariasolo 12 ore al giorno e di ridurre drasticamente a uno all'anno i pellegrinaggi in giro per l'Europa. Eliseo si era intanto giustificato dicendo: “Ma io non volevo ucciderla, solo farle un po' male”. Radio Maria è tossica, lo abbiamo sempre detto, Eliseo ce lo ha confermato. A lui, e a tutte le vittime dell'integralismo, va la nostra totale e sentita solidarietà.
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