La notte scorsa è nevicato ed abbiamo faticato ad arrivare a casa, a Serra Riccò. Non avevamo le gomme da neve e abbiamo faticato a salire in cima alla collina e a scendere, e con una bambina a bordo ero un po’ teso. Andando pianissimo ci siamo riusciti. L’assessore ci aveva avvisato che non sarebbero riusciti a far spazzare le strade a causa non della crisi ma… delle misure anticrisi! In pratica: il comune avrebbe la liquidità necessaria a pagare lo spazzamento ma non è autorizzato a farlo
Stamattina scendo a piedi a Pontedecimo, e mi faccio una bella passeggiata nel bosco con la neve. Arrivo in orario in stazione e scopro che i treni che circolano (perché molti sono soppressi) hanno un’ora, un’ora e mezzo di ritardo. Altrio pendolari che conosco di vista mi avvisano che gli altoparlanti continuano ad annunciare ritardi sempre crescenti. Scendo in strada per prendere un autobus e trovo una marea di pendolari. I bus circolano ma sono talmente affollati che le persone non riescono a salire (scene alla fantozzi, vedi il video qui sopra). Vado a piedi al capolinea e dopo una ventina di minuti l’autobus arriva e riesco anche a sedermi. In un paio di fermate l’autobus è pieno e da Pontedecimo a Brin impiega una vita. Ad ogni fermata si sentono urli, imprecazioni e anche minacce, roba che non abbiamo visto neanche in Ghana. Finalmente arrivo a Brin, prendo una metro strapiena che più o meno funziona, e scendo a De Ferrari. Da lì, fino ad Albaro a piedi, nonostante i marciapiedi siano pieni di neve. Arrivo in laboratorio alle 10:30, due ore e mezza dopo che sono partito. Non potrei fare così tutti i giorni.
Adesso un po’ di invettiva: il governo impedisce di spendere i soldi per spazzare la neve. Il nostro stato risparmia due soldini ma quanti ne perde per i ritardi che si accumulano? Poche dita di neve ed i treni non circolano. Eppure nel nord Europa nevica molto più di noi: si bloccano sempre anche in Svizzera ed in Germania? Mi chiedo (ancora una volta): che senso ha spendere miliardi di euro per realizzare ferrovie ad alta velocità, che saranno pronte (forse) tra 10 o 20 anni e che permetteranno di trasportare flussi di merci che non esistono? Che senso ha fare queste scelte quando basterebbe investire una piccola frazione di quelle cifre per adeguare gli impianti ferroviari esistenti per funzionare anche con la neve, per spazzare le strade e per migliorare il trasporto pubblico ovunque?
Io, Daniela e Maddalena domani parteciperemo alla fiaccolata no tav da Pontedecimo a Campomorone.