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Il canone rappresenta il 57% dei ricavi della Rai, ma oltre un italiano su quattro non lo paga, causando un mancato introito di 500 milioni di euro alle casse dell'azienda. Milioni buttati al vento che invece potrebbero essere dati "in beneficenza" a tutti quegli ospiti che quotidianamente si alternano nei programmi della televisione pubblica, donandoci gioia e felicità con i loro splendidi e bianchissimi sorrisi o con storie e racconti di vita vissuta. Anche i ricavi proveniente dalla pubblicità sono in calo e le perdite stanno diventano strutturali ed è indispensabile e urgente una politica di tagli. Sono questi i punti critici e gli interventi prioritari indicati dalla Corte dei conti nella relazione sulla gestione economica dell'azienda televisiva di stato, riferita agli anni 2008 e 2009. E noi, poveri ingenui, che ancora non l'avevamo capito quanto fosse in rosso la nostra televisione, ma ora é stato messo nero su bianco! Ognuno di noi é libero di decidere se pagare o meno il balzello del canone annuale. Personalmente l'ho sempre fatto, non per vantarmene con gli amici, ma semplicemente per evitare eventuali sanzioni amministrative (qualora saranno mai applicate!). Il recupero dell'evasione potrebbe infatti contribuire a riequilibrare i conti della Rai, ma sembra che anche i "titolari" dei cosiddetti abbonamenti speciali, ossia gli alberghi di un certo livello (che hanno un televisore in ogni stanza), le strutture ricettive d'altro genere, agli ospedali, le cliniche, gli uffici, le scuole, gli istituti religiosi e tutte le aziende che per ragioni varie detengono nelle proprie sedi molti apparecchi, siano i primi a non pagare l'abbonamento. Un'usanza tutta italiana che, personalmente, non mi vede danneggiato ne dal punto di vista della programmazione televisiva (sono anni che non seguo i canali Rai) ne, tantomeno, dal punto di vista del sonno perso! Un servizio pubblico a dir poco indecente, non solo per la faziosità dei suoi programmi (sia di destra che di sinistra) ma anche per la bassissima qualità dei programmi, scadenti e senza idee. Inutile aggiungere che i problemi e le preoccupazioni del nostro paese sono sicuramente di ben altra entità, ma questo non interessa a nessuno.
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