Innanzitutto l'appartenenza a Scientology, che ad un certo punto della carriera gli è costata l'avversione di una parte di Hollywood - l'apice fu toccato nel 2005 sul set de "La guerra dei mondi" quando Spielberg arrivò ai ferri corti con l'attore accusato di sfruttare il film come megafono per pubblicizzare il suo credo - poi le continue voci sulla sua presunta omosessualità, fermamente smentite ma mai messe a tacere, e per finire il chiaccherato matrimonio con Kathy Holmes, la moglie/attrice da cui si è recentemente separato, sulle cui stranezze i tabloid si sono oltremodo sbizzarriti.
Vere o presunte queste illazioni unite al parziale insucesso di "Mission Impossible 3" (2006) sembravano aver rovinato per sempre le ambizioni dell'attore che invece, con calma ed intelligenza, è saputo tornare a galla alternando ruoli da protagonista ("Operazione Valchiria", 2008) ad altri di secondo piano, (da "Tropic Thunder", 2008 a "Rock of Ages", 2012), perfetti nella loro peculiarità a concentrare l'attenzione sulla performance attoriale, peraltro eccellenti in entrambe le uscite, aiutando così a far dimenticare intemperanze divistiche. Un bagno di umiltà ed intelligenza che hanno consentito al "ragazzo" di Syracuse di tornare ad indossare con ritrovato successo i panni di Ethan Hunt in "Mission Impossible 4- Protocollo Fantasma", 2012 (ad un certo punto si era pensato di continuare la serie con un altro attore) ed ora quelli di "Jack Reacher", una sorta di "cavaliere della valle solitaria" per un film che strizza l'occhio al Cruise degli anni 80, non solo per la zazzera da ragazzino, ma anche per le virtù tutte positive del suo personaggio. Un rilancio in grande stile confermato anche dai prossimi film, due produzioni di fantascenza ("Oblivion" e "All You Need Is Kill") di grosso budget e grandi ambizioni che ci diranno di più su questo gradito ritorno.