Magazine Risorse Umane

E-learning nella formazione delle Risorse umane

Creato il 20 agosto 2011 da Annagarofalo

In tutti settori si investe per rispondere sempre meglio alle variazioni economiche e di mercato, per guadagnare elasticità e efficacia. Il sistema economico si ridisegna intorno alle nuove tecnologie e stanno emergendo nuovi modelli che sosterranno lo sviluppo economico nei prossimi decenni. Nelle imprese e nelle istituzioni più avanzate il modo di lavorare e di comunicare sta cambiando radicalmente. L’innovazione è continua ed è sostenuta da flussi di informazione di conoscenze che non hanno precedenti nel passato. Questo è possibile solo adottando modelli diversi: organizzazione rete, aperte e flessibili, che consentano l’integrazione dei processi, la cooperazione l’uso stesso delle nuove tecnologie. Si punta a imparare rapidamente dall’esperienza, ad applicare le migliori pratiche, a cogliere per primi nuove opportunità e nuove arie di sviluppo. Per questo occorre saper sviluppare competenze nuove, utilizzarle velocemente, farne un proprio asset competitivo. È essenziale essere flessibili e arricchire costantemente proprio bagaglio culturale, la propria preparazione professionale e aggiornarsi.

Tutte le organizzazioni vedono innalzare incessantemente il livello delle richieste: crescenti capacità di adattamento, velocità, flessibilità, abilità di integrazione e di recupero in situazioni di crisi. È importante la disponibilità cambiamento, l’impegno continuo ad arricchire valorizzare le proprie competenze. In questo scenario il fattore umano diventa l’elemento chiave, il capitale più importante da mettere in gioco. Per questo è necessaria una base sempre più ampia di persone che sostenga e alimenti i processi di innovazione. Occorre generare e rigenerare continuamente capacità avanzate.

Lo sviluppo delle risorse umane, quindi la formazione, diventano le priorità più importanti. L’Italia in particolare ha la necessità impellente di formare di più e in modo mirato per recuperare quel gap di innovazione che emerge da tante classifiche sulla competitività nelle quali il nostro paese è sempre confinato agli ultimi posti. Ciò ci indica che occorre alla nazione una cultura dell’innovazione molto più diffusa. L’obiettivo è chiaro: sviluppare il sistema d’istruzione a tutti i livelli, moltiplicando i rapporti tra scuola, università e mondo delle imprese. Per muoverci in questa direzione abbiamo bisogno, tra le altre cose, degli strumenti nuovi, questi ci sono forniti proprio dalla tecnologia che ha aperto la strada alla diffusione delle metodologie di e-learning.

Non c’è dubbio, infatti, che l’e-learning sia destinato a diventare un aspetto centrale di qualunque attività di formazione. Il dato più immediato e noto è la riduzione dei costi che permette di ottenere, allentando uno dei principali vincoli per qualunque ampio piano di aggiornamento sia pubblico che privato. Ad esempio in IBM già nel 2003 esisteva un portale che forniva 700 corsi per un risparmio a 400.000 dollari per ogni 1000 giornate di corso. Ma i risparmi costituiscono solo la punta dell’iceberg[1]. Ad essi si unisce la flessibilità della tecnologia: tempi, luoghi, modalità di apprendimento che possono adattarsi alle esigenze del singolo, con riflessi sull’efficacia dei corsi soprattutto nelle aziende. Allargando ulteriormente la prospettiva, nelle sue applicazioni più efficaci, l’e-learning diventa parte integrante di un più ampio sistema di gestione delle conoscenze: il cosiddetto knowledge management, che costituisce un supporto di tecnologia e processi destinato potenziare la capacità di un’organizzazione e di catturare conoscenze, di trasferirle, di sviluppare competenze e know how.

Se da un lato, quindi, la diffusione delle tecnologie fa emergere nuovi e pressanti bisogni, dall’altro consente di mettere a punto soluzioni in grado di soddisfare appieno tale necessità. A questo riguardo, la centralità delle risorse umane consiste proprio nel fatto che quando la tecnologia diventa una utility, costantemente disponibile e personalizzabile in base alle esigenze di volta in volta avvertite dagli utenti.

Ma per quanto efficaci e sofisticate, le tecnologie non permettono da sole di risolvere tutti problemi. Le tecnologie per il trasferimento della conoscenza, che – assieme a quelle per la mappatura delle competenze, gestione dei profili professionali, dei curricula e dei piani di sviluppo delle persone – con la gestione delle esperienze e la riutilizzazione dei casi di successo; consentono di valorizzare al meglio le competenze distintive di una organizzazione.

A questo proposito si parla di e-HR come prossimo livello di sviluppo dei sistemi di e-learning, indicando con questo termine la possibilità offerta dalle tecnologie di integrale in un’unica infrastruttura insieme ai processi di gestione e sviluppo delle risorse umane all’interno dell’organizzazione. Così considerato, l’e-learning diventa indispensabile per la diffusione alla condivisione della conoscenza. Si parla in questo modo di complex e-learning, come modalità più avanzata di e-learning.

Dunque, la formazione e il knowledge management aziendali hanno bisogno dell’e-learning anche nell’Intranet. Conseguentemente potremo dire che questo è il momento dei progetti che puntano a realizzare una reale integrazione della tecnologia nelle imprese e nella società. Ma per sviluppare un sistema di e-learning di valore sono indispensabili investimenti tecnologici e adeguate competenze tecnologiche e organizzative. In questo scenario economico – che si aggrava sempre più e realisticamente durerà a lungo – cosa può dire l’e-learning?


[1]   Pur tenendo conto che gli investimenti hanno una valenza estesa e riflessi profondi nella vita di un’organizzazione.


Filed under: MANAGEMENT, Risorse umane

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazine