E ma così non va

Si sapeva già il rischio che si correva.
Non puoi pensare di fare un Governo con Berlusconi e uscire con le mani pulite. Sostenere personaggi improbabili come Biancofiore dentro il team esecutivo, era circostanza temuta quanto rischiosamente possibile. Per Palma (o simili) la possibilità si trasformava in alta probabilità.
Ma allora il punto, adesso, non è se votare o no l'ex ministro della giustizia alla presidenza della commissione analoga. Perché poi, su di lui si era concordato - obtorto collo, d'accordo - e in più quelli del Pdl possono addirittura rivendicare un curriculum idoneo per il ruolo.
Il punto ormai non è più discernere il bene dal male. Per quello non c'è più né modo, né tempo. Perché nel momento in cui si è deciso di condividere il proprio destino con Berlusconi, con il nemico di sempre, con il male contemporaneo di questa democrazia, sì, in quel momento, in quell'esatto momento ci si è immersi in quel limo. E difficilmente se ne uscirà puliti.
Il punto adesso, è fare: fare e in fretta, tutto il possibile. Farlo bene. Farlo nel migliore dei modi, che non è il modo prefetto. Ma è semplicemente il meno peggio di quelli disponibili. Senza doversi distinguere, perché ormai, si voglia o no, si è un tutt'uno.
E per fare certe cose, bisogna turarsi il naso. Perché si è scelto di farlo. Si è scelto tramite un patto. E i patti, seriamente, si onorano. Sempre. Perché altrimenti si esce da quei patti, con tutte le responsabilità del caso. E con disonore. Sottolineato dai disonorati. E le conseguenze sarebbero tremende.
Dunque basta schizofrenie e paranoie. Se si è in ballo, si balli. A meno che, non sia una dei soliti escamotages esterni, per regolare conti interni. Ma a questo non voglio nemmeno pensarci.