Da qui a dire che lo finiro', un po' di incoscienza ci vuole, perche' bisogna vedere quanto allenamento avevo prima dell'incidente, quanto ho perso in questo mese e quanto ne ho per uan gara del genere. Di certo non mi spaventano i 2 km a nuoto, penso di riuscire a stare nei 70 minuti del tempo limite. I 90 km in bici sono piu' vellleitari. Vero che un'ora non mi ha procurato dolore o problemi di nessun tipo, ma le preventivate 4 ore sono un'incognita.
Poi, ehm, mancheranno, ammesso che finisca il percorso bici in tempo, i 21 km della mezza maratona.... Corricchio, cammino. Oh, mi sto attrezzando per fare un miracolo.
Il verdetto me lo ha dato (nientepopodimenoche) il Direttore Sanitario dell'Isokinetic, il quale osservando a lungo l'ecografo mentre mi passava il becco sul braccio, ha sentenziato che "chi era lui per negarmi di provare ad andare in bici?" L'effetto e' stato prorompente: ho imposto a Giovanni (palestra) e Matteo (piscina) di raddrizzarmi il braccio incuranti delle bestemmie che tiravo (beh, insomma un po' di pieta' potevano comunque mostrarla...) e ho provato, timidamente, venerdi, a qualche chilometro (come ho raccontato nel post precedente).
A mezzogiorno ho istruito due nostri nuovi triathleti alla muta ed al nuoto in mare: Massimo e Andrea, che hanno fatto qualche centinaio di metri, e poi tutti insieme ad incontrare gli Spartans combinatisti Matteo, GMP, Jacopo e gli ospiti Luca e Roberto. Con Jacopo anche io ho fatto qualche chilometro di corsa.
Poi sabato mattina ho rotto gli indugi ed ho vagato, felice come un bambino a Natale sotto l'albero pieno di regali per quasi un'ora, con Carla, affrontando salite, discese, buche e dossi. Insomma "sepoffa' 'sta Maiorca".
Al pomeriggio io, Jacopo, Giacomo, Matteo e Marco, (il medico sociale) ci siamo dedicati al Cross dell'Albana, detto anche "Le Cinque Ville di Bertinoro", corsa famosissima e durissima che spacca le gambe con 4 km di discesa a rotta di collo per iniziare, poi qualche chilometro in pianura (a Panighina) e poi si parte in salita e passando attraverso cantine e giardini delle "ville", si ritorna a Bartinoro inerpicandosi fino alla piazza centrale poosta -manco a dirlo- in cima ad una salita.