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... e Maria Antonietta portò a Versailles anche il valzer !

Creato il 05 luglio 2014 da Daniela @Mylittloldworld

... e Maria Antonietta portò a Versailles anche il valzer !
Il XVIII secolo era al proprio culmine, tra abiti svolazzanti delle più preziose sete, sorretti ai fianchi da importanti 'panier' ed acconciature che si facevano sempre più artificiose, per arricchirsi più tardi degli elaborati 'poufs', quando a Schloß Schönbrunn, il palazzo imperiale viennese, quale evoluzione dei 'Länder', i balli popolari tipicamente austriaci, approdò il valzer: l'arciduchessa Maria Antonietta era poco più che una fanciulla e ne rimase immediatamente colpita, si trattava di un ballo in cui, al carattere fluente e orecchiabile della musica, si univa il fatto che per la prima volta la coppia di ballerini danzava abbracciata !
Quadrille, passapiede, contraddanza, rigodon ( danza tradizionale francese), gavotta, allemanda (di origine tedesca), il ballo più celebre in assoluto era al tempo il minuetto, così chiamato dal francese 'pas menu', piccolo passo, ma il sopraggiungere del valzer conquistò al tempo l'Europa tutta: 

... e Maria Antonietta portò a Versailles anche il valzer !
The Musical Interlude by François Brunery, 1885
la prima nazione ad apprezzarlo fu non a caso la Francia, dove Maria Antonietta lo fece conoscere alla corte dei Borboni portandolo a Versailles come bagaglio di costume della propria amata Vienna inseme con la produzione dolciaria, che al tempo nella capitale austriaca aveva raggiunto vertici eccelsi, e a quella artigianale del cioccolato, di cui era peraltro più che ghiotta; poi fu la volta della Germania e dell'Inghilterra che, considerandolo, quest'ultima, un ballo decisamente spregiudicato e scandaloso, vi appose alcune modifiche, dando così vita al valzer lento che godrà di notevole successo soprattutto negli Stati Uniti con il secolo XIX che, peraltro, rappresenterà il culmine della diffusione e del successo di questo nuovo ballo in tutto il mondo. 

... e Maria Antonietta portò a Versailles anche il valzer !
Marie Antoinette by Joseph Ducreux, 1769


Sappiamo che Maria Antonietta fece di Parigi la capitale non solo della moda, ma anche della cultura e del costume del tardo settecento, motivo per cui anche questo ballo così rivoluzionario che evadeva gli schemi canonici di tutti quelli precedenti era destinato a conoscere ampia diffusione e a divenire celebre non foss'altro che per il suo nome che vi stava alle spalle poichè il carisma che la connotava faceva di tutto quanto veniva da lei adottato vera e propria tendenza; 

... e Maria Antonietta portò a Versailles anche il valzer !Litografia francese tardo settecentesca ( autore sconosciuto )e fu così che da Parigi il valzer tornò a Vienna 

... e Maria Antonietta portò a Versailles anche il valzer !Hofball in Schloß Reinsberg by Adolph von Menzel ( 1815 - 1905 )che, con i primi anni dell'ottocento, ne divenne la vera patria, soprattutto con i nomi della famiglia Strauss che per generazioni detennero il primato in quanto a produzione musicale in fatto di valzer e polka, e da Vienna fu immediata l'eco in Russia per i legami che intercorrevano tra la casa degli Asburgo e quella dei Romanov.

... e Maria Antonietta portò a Versailles anche il valzer !

Dipinto del XIX secolo raffigurante la Sala da Ballo del Palazzo d'Inverno a San Pietroburgo. ( Lo Zar Alessandro II è seduto sullo sfondo a sinistra. )


E torniamo anche noi a Vienna 


... e Maria Antonietta portò a Versailles anche il valzer !
The Viennese Waltz by Vladimir Pervuninsky ( pittore contemporaneo che dipinge adottando lo stile impressionista )



dove durante il XIX secolo nasceranno anche locali pubblici che diverranno i veri templi del nuovo ballo, autentici palazzi della danza, tra cui primeggerà Sperl, per leggere direttamente dalle parole di Heinrich Laube (1806 - 1884), il drammaturgo tedesco che soggiornò a Vienna tra il 1833 ed il 1837, quanto a proposito di questo locale annotava nel suo diario di viaggio Reisenovellen:

Ognuno di questi locali aveva un suo particolare carattere. In quello di Sperl, la società è mista, ma Johann Strauss dirige l'orchestra, e tanto basta per attirare le folle. Heinrich Laube, avendo frequentato assiduamente queste sale, ha lasciato una testimonianza della straordinaria atmosfera che vi regnava. " Evidentemente, non si tratta di gente di alto bordo. Anzi, è un pubblico molto eterogeneo, ma gli elementi che compongono il quadro di questa sala da ballo costituiscono uno spettacolo scelto. Sotto gli alberi dalle fronde luminose e le ampie arcate, si mangia e si beve, si chiacchiera, si ride e si ascolta. Nel centro, infatti, è situata l'orchestra che suona i nuovi valzer, quei valzer che esasperano i nostri dotti critici musicali, e le arie che, come punture di tarantola, passano direttamente nel sangue. Sul podio si drizza un eroe moderno, il Napoleone austriaco, Johann Strauss, direttore di musica. Per i Viennesi, i valzer di Strauss sono quello che le vittorie del Corso erano per i Francesi. Se gli abitanti della capitale austriaca possedessero cannoni li farebbero fondere per erigere una colonna Vendôme dedicata a questo virtuoso del violino.1

... e Maria Antonietta portò a Versailles anche il valzer !
The Viennese Ball by Vladimir Pervuninsky 
Ad esso si affiancarono il Mondschein, la sala Sophia aperta da Franz Morawetz e dedicata all'arciduchessa, sposa dell'arciduca Franz Karl d'Asburgo - Lorena e futura madre del Kaiser Franz Joseph, ed il Casinò aperto da Dommayer nel 1838 nelle vicinanze del Schloß Schönbrunn, il cui nome rimane legato a Joseph Lanner, altro virtuoso del valzer, che agli Strauss contendeva in questo campo il primato, sale Tutte di buon gusto, eleganti e raffinate, esenti dal fracasso, dalla volgarità e dalla brutalità che insozzano i moderni luna park. 2; a Vienna, città della spensieratezza, della gioia e dell'allegria, il periodo Biedermeier, con il fiorire del valzer, accende l'atmosfera delle sere d'estate in cui persino i giovani che non possono accedere ai locali più ricercati si riversano sulle piazze per lasciarsi trasportare dall'ebbrezza di quelle note che sembrano dar loro accesso all'immortalità:

... e Maria Antonietta portò a Versailles anche il valzer !
Abends auf der Ringstraße in Wien by Wilhelm Gause (1853 - 1916)
"Il valzer versava ai ballerini un filtro che i quattro salti innocenti sull'erba, la domenica, non possedevano"3 tutto ciò nel nome e nel rispetto della moderazione che per il viennese è un grande valore:
La folla si mantiene discreta, delicata: nessuna grossolanità, nessuna licenza. Altrove, Laube annotava che "la sensualità austriaca non è mai volgare; è ingenua e non cade mai nel peccato. A Vienna, il desiderio non arriva fino alla caduta; si guarda il frutto proibito, ma senza morderlo". Proprio come non si lascia appesantire dal cibo, nonostante il suo buon appetito e la sua golosità, il Viennese non permette all'alcol di fargli smarrire la ragione. Ascoltiamo, una volta di più, il tedesco imparziale, l'onesto Laube: "Non una sola volta mi è capitato di assistere a qualche eccesso. Perchè in questa città gioiosa s'ignora l'acquavite, questa maledizione dei paesi nordici. Si conosce soltanto l'ebbrezza del ballo, un'ebbrezza che non ha nulla di avvilente.

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An Elegant Soiree by Victor Gilbert (1847 - 1933)Il vino leggero dei vigneti austriaci stimola i sensi, senza esasperarli, ed i Viennesi, pur dotati di uno stomaco robusto, hanno la gola piuttosto stretta". Così quest'esultanza si manifesta senza incidenti sgradevoli, senza note false, in un'atmosfera di gioia collettiva, in cui la folla, trascinata dalla danza, diventa un'anima sola, un corpo solo. Questo succede ogni sera, nelle decine di giganteschi palazzi di danza, dove Vienna va a cercare la felicità. 4

Il nostro tempo si è esaurito, miei carissimi amici e lettori, e ve lo dico sempre con un pizzico di rammarico; vi auguro quindi ogni bene nell'attesa di ritrovarvi qui nel nostro prossimo viaggio tra le romantiche meraviglie che appartengono al nostro passato.

A presto 

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Bibliografia:

Marcel Brion, La vita quotidiana a Vienna ai tempi di Mozart e di Schubert, traduzione di Rosanna Pelà, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, 1991Note al testo e citazioni:
l'immagine con cui si apre il post è tratta dal film Frankenstein del 1994 diretto da Kenneth Branagh

1 - Marcel Brion, La vita quotidiana a Vienna ai tempi di Mozart e di Schubert, traduzione di Rosanna Pelà, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, 1991, pag. 244

2 - op. cit., pag. 243

3 - op. cit., pag. 243

4 - op. cit., pag. 244
... e Maria Antonietta portò a Versailles anche il valzer !


... and Marie Antoinette brought to Versailles the waltz too !





- picture 1 *



The XVIIIth century was at its peak, among aflutter wide clothes made of the most precious silks, supported at their sides by major 'panier' and hairstyles becoming more and more sophisticated, to be enriched, later, with the elaborate 'poufs', when in Schloß Schönbrunn, the Imperial Palace in Vienna, as an evolution of the' Länder ', the traditional Austrian folk dances, the waltz 'landed': Archduchess Marie Antoinette was a little more than a girl and was immediately impressed, it was a dance in which at the character fluent and catchy of the music, it was joined with that for the first time the pair of dancers danced embraced ! 

Quadrille, passapiede, rigodon ( a French traditional dance ), gavotta, allemande ( of German origin ), the most famous dance at the time was the minuet, from the French 'pas menu', that means small step, but the supervening of waltz conquered the whole Europe:



- picture 2 -The Musical Interlude by François Brunery, 1885


the first nation to appreciate it was, not by case, France, where Marie Antoinette make it know at the Bourbon court at Versailles where she brought it to as luggage of costume of her beloved Vienna together with the confectionery production, which at the time in the Austrian capital had reached sublime heights, especially that with chocolate, about which she was, above all, more than tempted .. even greedy; then it was the turn of Germany and England which, considering the latter, a decidedly unconventional and outrageous dance, appose some changes in it, thus giving rise to the slow waltz that will enjoy considerable success, especially in the United States with the XIXth century that , however, will be the culmination of the spread and success of this new dance all around the world.



- picture 3 - Marie Antoinette by Joseph Ducreux, 1769


We know that Marie Antoinette made of Paris the capital not only of fashion, but also of the culture and customs of the late XVIIIth century, that's the reason why even this dance, judged so revolutionary, that escaped the canonical patterns of all the previous ones, was destined to know a large widespread and to become famous, just for her name that stood behind it, as the charisma that connoted her made of everything what was bonded to her, a real trend;



- picture 4 - Late eighteenth-century French lithograph (?) 



and so it was that the waltz from Paris returned to Vienna


- picture 5 - Hofball in Schloß Reinsberg by Adolph von Menzel (1815 - 1905) 



that, in the early years of the XIXth century, became the true home of waltz, especially with the names of the Strauss family that for generations detained the record in terms of music production about waltz and polka, and, from Vienna, it was immediate the echo that reached Russia in the name of the ties that existed between the house of Habsburg and that of the Romanov.



- picture 6 - A 19th century painting of the Ballroom in the Winter Palace, St. Petersburg, Russia. Tsar Alexander II can be seen sitting in the background. 



And let's come back to Vienna



- picture 7 - The Viennese Waltz by Vladimir Pervuninsky ( Contemporary painter who paints adopting the Impressionist style )




where during the XIXth century even public halls, venues will also born, those which will  become the true temples of the new dance, authentic palaces of dance, among which Sperl will excel, to read directly from the words of Heinrich Laube (1806 - 1884), the German dramatist who lived in Vienna between 1833 and 1837, how about this place he noted in his diary Reisenovellen

Each of these halls had its own particular character. In that of Sperl, the company is mixed, but Johann Strauss conducts the orchestra, and that is enough to attract the crowds. Heinrich Laube, having assiduously frequented these halls, left an acknowledgment of the extraordinary atmosphere that reigned there. "Obviously, this is not high-class people. Indeed, it is a very diverse audience, but the elements that make up the framework of this ballroom picked up a show. Beneath the trees by the bright foliage and wide arches, you can eat and drink, chat, laugh and listen. In the center, in fact, lies the orchestra playing the new waltzes, those waltzes which exacerbate our learned music critics, and the tunes that, like tarantula bites, pass directly into the bloodstream. On the podium , rose on his feet, lies a modern hero, the Auatrian Napoleon, Johann Strauss, director of music. To the Viennese, the Strauss waltz are what the victories of the Course were for the French. If the inhabitants of the Austrian capital possessed cannons they would melt them to erect a Vendôme column dedicated to this virtuoso of the violin. 1



- picture 8 - The Viennese Ball by Vladimir Pervuninsky 



It was son joined by Mondschein, by the Sophia room opened by Franz Morawetz and dedicated to the Archduchess, wife of the Archduke Franz Karl of Habsburg - Lorraine and  future mother of Kaiser Franz Joseph, and by the Casino open by Dommayer in 1838 near the Schloss Schönbrunn, whose name is linked to that of Joseph Lanner, another virtuoso of the waltz who contended to Strauss the record in this field, rooms All tasteful, elegant and refined, free from the noise, the vulgarity and the brutality that pollute the modern funfair.2; Vienna, city of light-heartedness, joy and happiness, the Biedermeier period, with the flourishing of the waltz, turn on the atmosphere of the summer evenings where even young people who don't have the chance to access to the most famous halls spill out into the squares to get carried by the elation of those notes that seem to give them the access to immortality:



- picture 9 - Abends auf der Ringstraße in Wien by Wilhelm Gause (1853 - 1916)



The waltz poured to dancers a filter that the four innocent jumps on the grass, on Sunday, didn't have 3 everything in the name and respect of moderation  that is for the Viennese a great value: 

The crowd remained discreet, tactful: no vulgarity, no license. Elsewhere, Laube noted that "the Austrian sensuality is never vulgar, it is naive and never falls into sin. In Vienna, the desire doesn't arrive until the fall, you look at the forbidden fruit, but without bitting it." Just as he doesn't allow the food to weighten him, in spite of his good appetite and his gluttony, the Viennese doesn'tt allow alcohol to make him lose his mind. Let's listen once more the German impartial, honest Laube: "Not once I happened to see some excess. Because in this city they ignore the brandy, this curse of the Nordic countries. They only know the elation of the dance, a rapture that has nothing demeaning.



- picture 10 -An Elegant Soireeby Victor Gilbert (1847 - 1933)



The light wine from the Austrian vineyards stimulates the senses, without exacerbating them, and the Viennese, even with a strong stomach, has a rather narrow throat. "So this thrill occurs without unpleasant incidents, without false notes in an atmosphere of collective joy, in which the crowd, dragged by the dance, becomes one soul, one body. This happens every night, in the dozens of huge palaces of dance, where Vienna goes in search of happiness.


Our time has run out, my dear friends and readers, and I always say it with a pinch of regret; I wish you all the best waiting to meet you here on our next trip among the romantic wonders belonging to our past. 

See you soon 




... e Maria Antonietta portò a Versailles anche il valzer !



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Bibliography:

Marcel Brion, La vita quotidiana a Vienna ai tempi di Mozart e di Schubert, traduzione di Rosanna Pelà, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, 1991Notes and quotations:
the first painting is drawn from the film Frankenstein, 1994 directed by Kenneth Branagh

1 - Marcel Brion, La vita quotidiana a Vienna ai tempi di Mozart e di Schubert, traduzione di Rosanna Pelà, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, 1991, p. 244

2 - op. cit., p. 243

3 - op. cit., p. 243

4 - op. cit., p. 244

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