Netanyahu ha confermato che il primo obiettivo di Israele sarà quello di prendere «gli assassini. Tutti quelli che hanno partecipato al rapimento e all'uccisione». «Non ci daremo pace - ha ammonito dopo aver partecipato ai funerali a Modin - non molleremo, fino a quando non saremo arrivati all'ultimo di loro, non importa dove si nasconda. Costoro sono passibili di morte».Dolore, rabbia, esasperazione animano i popoli israeliano e palestinese, in essi certamente non trovano posto sentimenti di fratellanza o di amicizia.Le ferite, da entrambe le parti, sono troppe, profonde e ancora aperte: sanguinanti.Eppure, una donna palestinese di Belin, villaggio nei pressi di Ramallah, pensa e agisce in modo diverso: assolutamente sovvertitore.Lei ha deciso di chiedere la pace, si proprio così chiede la pace in questo frangente e con questo scenario abominevole, e lo fa in un modo del tutto nuovo: raccoglie bombe chimiche scoppiate nei conflitti di entrambi gli eserciti, le riempie di terra, le semina, le innaffia e le dispone in un grande giardino di fiori. In mezzo al frastuono di una guerra tra fratelli e senza fine che puzza di distruzione e di morte, una piccola donna, in silenzio, prova a ridare senso e profumo alla vita attraverso la coltivazione di fiori in granate chimiche esplose.
Lucia Immordino.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=579955618788932&set=pcb.579955908788903&type=1Israele, raid contro Hamas e Jihad a Gaza e in Cisgiordania: un morto - Il Messaggero