Tra la fronte e gli occhi
un pensiero costante,
mentre mi incammino verso casa
a passi lenti
e nei pugni chiusi
stringo il niente.
Solfeggi di luce
dentro il fiato grigio
della sera
e lungo la strada
passaggi d’occhi
che non mi appartengono.
Vite che mi attraversano
estranee alla mia,
meteore d’ ossa e carne
che mi lambiscono
spostando l’aria intorno.
E rabbrividisco.
Sola misuro i passi che mi condurranno
verso casa,
una casa senza storia e senza memoria.
Tutto da inventare….
E mi aggrappo a l’unica certezza
che è presenza d’occhi e braccia
e sono madre che torna alla sua casa
per riconoscermi e ritrovarmi
in quell’amore che non ha bisogno di muri,
che è conferma e da solo basta
a farmi tornare.
E in quell’amore, ogni sera,
mi riconciglio con il mondo intero,
sogno e spero.
Anna