Se non sbaglio, i controlli formali sulle dichiarazioni dei redditi dovrebbero essere svolti a campione, questo è quello che ho sempre saputo. Anche perché non credo sia possibile effettuarli ogni anno sulla totalità dei contribuenti.
Il fatto, che ormai è diventato certezza, è che il sottoscritto sia finito, non si sa come e perché, in qualche sorta di database dei contribuenti a cui rompere i coglioni ogni anno, anche se non ho prove per dimostrarlo.
Ne ho già parlato nel post del 17.06.2010 “La storia si ripete”.
È un dato di fatto che, dal 1998 al 2010, sono stato sottoposto nell’ordine a: 1) Compilazione obbligatoria, pena controllo automatico sull’attività svolta, di un questionario sulle piccole imprese e l’esercizio delle professioni; 2) Altro questionario a compilazione obbligatoria sugli studi di settore; 3) Avviso di accertamento e conseguente ricorso (vinto) contro l’agenzia delle entrate; 4) Richiesta di trasmissione di tutta la documentazione relativa a contributi previdenziali, spese sanitarie eccetera; 5) Nuova richiesta di documentazione relativa agli oneri deducibili; 6) Rettifica delle imposte versate per i redditi 2007. L’agenzia delle entrate ha ritenuto carente la documentazione relativa ai contributi sanitari di mia moglie con una richiesta di oltre 1.400 euro di tasse non versate, interessi, sanzioni e cazzi vari. La media è di una rogna ogni due anni.
Anche questa volta, come tutte le altre, le richieste dell’agenzia delle entrate si riveleranno infondate, pretestuose, cieche e arroganti. Ma mi manda in bestia il fatto che dovrò pagare, per l’ennesima volta, la commercialista per sbrogliare questa inutile perdita di tempo e soldi che si presenta puntuale a ogni vigilia delle ferie estive.
È davvero inconcepibile che questo incubo si presenti con una frequenza così esasperante, sempre sulle stesse cose e sempre con esiti a mio favore. Perché allora continuare a tormentare un contribuente che si rivela invariabilmente in regola con tutti gli adempimenti fiscali? Perché perdere il denaro dello stato per torturare uno che non ha mai dichiarato più di ottantamila euro lordi? Perché non perseguire chi le tasse non le ha mai pagate o chi, come la fiat e tutte le grandi aziende chiude invariabilmente i suoi bilanci con un pareggio se con una perdita? Ci avete mai fatto caso? Avete mai letto i bilanci che vengono pubblicati sui giornali?
Non posso davvero rispettare un sistema così marcio, sistematicamente cialtrone e ladro, che si ostina a essere inflessibile e arrogante con la gente onesta e così servile e corrotto verso i potenti. Come si può avere fiducia in un sistema che ci considera ladri per partito preso, le cui richieste sono quanto di più villano, ipocrita e ottuso un cittadino possa sopportare? Sono italiano, voglio vivere e lavorare in italia, voglio che il futuro dei miei figli sia in questo paese, ma non riconosco questo sistema, questo stato, questo modo di rapportarsi con i cittadini, sempre più sudditi e pecoroni.
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