Più passa il tempo e meno tollero, è un dato di fatto.
Non ne sono orgogliosa, non lo considero un merito, non me ne faccio un vanto.
Più passa il tempo e meno tollero, dicevo.
Non sopporto più le piccole maleducazioni quotidiane, quelle che, sole, danno la misura della pochezza.
Non sopporto più la sguaiatezza fuori luogo, di coloro che si prendono una confidenza che mai gli è stata concessa.
Non sopporto più le prevaricazioni, soprattutto quelle inutili, soprattutto quelle che nascono dal gusto di prevaricare fine a se stesso.
Non sopporto più l’ostentazione economica. Il bisogno di avere per non dover dar conto della pochezza dell’essere.
Mi annoio, molto, parecchio, e mi accorgo che una volta erano gli stimoli a cercare me, mentre oggi non solo tocca cercarli, ma è faticoso trovarli.
Osservo il mondo da un oblò, e il panorama, in effetti, è piuttosto deprimente.