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E’ morta Maya Angelou, la più importante voce femminile afroamericana degli USA

Creato il 30 maggio 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

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Non ancora accertate le cause del decesso di Maya Angelou, al secolo Marguerite Ann Johnson, scrittrice, poetessa,ballerina e molto di più: esponente di spicco della cultura afroamericana negli USA. Una donna dalla vita difficilissima: stuprata a sette anni dal patrigno, il trauma le provocò un mutismo di cinque anni, ma, anziché ricorrere al lettino dello psicoanalista, la sua cultura e la miseria non glielo permisero, reagì con inusuale energia diventando un baluardo della libertà e dell’autodeterminazione delle donne nell’USA. Idolo a livello mondiale, docente universitaria senza aver mai frequentato un college,vicina ai grandi uomini di potere, ai presidenti americani e alla gente comune, si è spenta ad ottantasei anni nella sua casa di Winstn-Salem, in North Carolina; la grandissima donna soffriva di cuore da tempo e stava diradando i suoi molteplici impegni. Nel suo ultimo post su Twitter , forse preconizzando la morte , aveva ammonito: “Ascoltatevi dentro, nella quiete forse udirete la voce di Dio”. Il che la dice lunga riguardo al potenziale di sensibilità e di intelligenza emotiva di una grande artista che ha mosso e trainato le coscienze dell’USA e del mondo intero.

Multiforme ingegno,Maya Angelou ha ricoperto tanti ruoli: ragazza madre a diciassette anni, fu ballerina, spogliarellista, cameriera, tranviere, la prima donna di colore a guidare un tram; indi giornalista in Egitto e insegnante in Ghana. Ha profuso le sue straordinarie energie nella lotta per il conseguimento dei diritti civili e le pari opportunità; amica di Malcolm X e di M.L. King , ucciso in giorno del suo compleanno, ha smesso di festeggiarlo, mandando in quel giorno un mazzo di fiori alla vedova. Insignita dei massimi onori in tutti i campi, ricevette da Obama la Medaglia per la Libertà. Invitata nel 1993 a leggere un suo poema per l’investitura a presidente di Bill Clinton, vendette un milione di copie del testo “ the Pulso f the Morning”. Ha scritto sette libri di carattere autobiografico toccando però temi di valore universale, di cui il più noto, tradotto anche in italiano, è Il canto del silenzio, in cui ha raccontato l’inquietante vicenda dello stupro subito con tale audacia da diventare la bandiera delle istanze della cultura afroamericana, trattando temi quali il razzismo, l’identità di genere, la famiglia…Poetessa con non pochi detrattori che ne disconoscono il valore poetico per l’impianto oratorio alla Malcolm X e alla King, dacché con la sua particolarissima voce baritonale ha declamato nel 1993 ha avuto anche come un incredibile riscontro di pubblico.

Ci sarebbe ancora molto da dire, ma ho solo voluto da donna ricordare un mio idolo, colei che dimostra che tutte le teorie sui traumi infantili e la vita miserrima vacillano di fronte alla reattività energetica di chi nella vita non si arrende, ma fa delle sue disgrazie un punto di forza.

Fonte: Wikipedia



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