E’ morto Giuseppe Focarete, ma la sua casa Aler viene ancora usata di notte

Creato il 03 novembre 2015 da Cremonademocratica @paolozignani

Giuseppe Focarete è deceduto ormai da diversi giorni nella casa popolare che gli era stata assegnata sei o sette anni fa in via Cattaneo 2, eppure l'alloggio viene ancora usato. Qualcuno, probabilmente un amico del sessantenne originario della zona di Bari, ha ancora le chiavi dell'appartamento Aler ed entra dopo il tramonto, forse per dormire qualche ora e andarsene prima dell'alba, inquietando chi abita nel quartiere popolare di Borgo Loreto. In casa ci sono ancora le masserizie del proprietario. Giuseppe, chiamato affettuosamente "ciuchìn" per il vizio del bere, di amici ne aveva, disposti ad aiutarlo nei momenti di difficoltà, ma ultimamente non accettava nulla, soltanto qualche soldo. Rifiutava di curarsi negli ultimi tempi: "Voglio guarire da solo!" rispondeva orgogliosamente agli amici. Non aveva molte risorse economiche per vivere, forse una pensione minima, poiché aveva lavorato tempo fa, anche in Germania per due anni, come viene riferito. Ultimamente un male forse incurabile aveva preso il sopravvento e Giuseppe non era più uscito di casa per qualche giorno. Soprattutto, Giuseppe ha rinunciato a farsi curare. Era disoccupato da tempo, seguito e aiutato dai servizi sociali e dalla Caritas, tuttavia usava i buoni spesa, da qualche si dice, per procurarsi qualche momento di felicità, o di consolazione, al bar. Vita difficile e sfortunata la sua, soprattutto negli ultimi anni. Qualche amico andava a cercarlo per dargli una mano, ma più che una cena preferiva dei soldi. Era stato visto cambiato, con il ventre gonfio e il corpo smagrito. Prima del decesso, aveva chiamato il 118: nei giorni precedenti però non aveva cercato cure mediche. Forse l'ha colpito la cirrosi epatica.

Era rimasto privo di riscaldamento, e poteva usare, per quel che si viene a sapere, solo una quantità minima di corrente elettrica. Così è deceduto al freddo. I servizi sociali, da quel che ha fatto sapere l'assessore Mauro Platé, non erano a conoscenza dei distacchi che aveva subìto per morosità. Da quel che si sa, Giuseppe non aveva più rapporti con i familiari, due sorelle, anch'esse residenti a Cremona.

La sua morte ha segnato di dolore amici e conoscenti: di lui si sente parlare, a Borgo Loreto nella zona di piazza dei Patrioti, come di una persona che non ha ricevuto l'attenzione che avrebbe meritato. Una signora ha detto di lui: "Così rischiano di morire i cremonesi, invece di essere accompagnati verso una vecchiaia serena. I servizi sociali non sono abbastanza attenti ai nostri concittadini e s'impegnano troppo per gli immigrati".

Si è parlato - da parte di un gruppo Facebook - di "morte al freddo" e si è associato il caso di Giuseppe Focarete a quello di Cesare Zovadelli, che abitava in via Cattaneo, dall'altra parte della via, ma l'amara vicenda di Giuseppe Focarete non ha suscitato altre prese di posizione politiche.

La salma di Giuseppe Focarete è stata cremata al cimitero di Cremona.