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E’ Morto Gore Vidal

Creato il 01 agosto 2012 da Candidonews @Candidonews

E’ Morto Gore Vidal

Non comincerò dal principio perché non c’è principio, ma solo da un mezzo in cui tu, fortunato lettore, sei appena capitato, ancora ignaro di ciò che ti faranno nel corso del nostro comune viaggio nel mio intimo. No, nel nostro intimo. Perché noi siamo, almeno nell’atto di questa creazione, una cosa sola, ciascuno nella trappola del tempo: tu dopo, io subito, attentamente, pensosamente formando lettere per comporre parole che compongano frasi. (Gore Vidal, tratto dal romanzo Myra Breckinridge)

Se ne è andato ieri, Gore Vidal, un autore eclettico, uno dei ‘Grandi’ della cultura mondiale. Il Sole 24 ore lo ricorda così:

Intellettuale iconoclasta, irriducibile polemista radical, geniale romanziere, Gore Vidal nel corso della sua lunga carriera sempre amato correre controvento, indifferente alle critiche dell’establishment e di molti colleghi. Una raffinata intelligenza e un’enorme cultura cosmopolita gli permettevano di trovarsi a proprio agio su entrambe le sponde dell’Atlantico e certo avrebbe meritato quel Nobel che gli accademici svedesi non gli concessero mai a causa di idee ritenute con ogni probabilità troppo eterodosse.
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Come ha sottolineato Charles McGrath ricordandolo oggi sul “New York Times”, Gore Vidal apparteneva alla rara categoria degli ingegni che sanno sempre mostrarsi all’altezza di qualsiasi compito si propongano: mirabili i suoi romanzi (ne ha pubblicati venticinque), eccellenti i volumi di memorie, lucidi e taglienti i saggi apparsi su prestigiose riviste e quindi raccolti in una serie pubblicata quasi per intero in Italia dalla Fazi che ha in catalogo gran parte della sua opera. Nell’ambito della scena culturale americana del Novecento solo Norman Mailer e Truman Capote sono al medesimo livello, mentre tra gli ispiratori nell’ambito della lingua inglese si possono citare Swift e Oscar Wilde, rivisitati mescolando stile e arguzia di maestri tanto diversi tra loro. Chi ne dubita può rileggersi Myra Breckinridge (1968), spietata satira del mondo di Hollywood e dei ruoli di genere che vendette in pochi mesi tre milioni di copie negli Usa per poi sbarcare trionfalmente in Europa. Se la cattiveria della protagonista ricorda le pagine più celebri di Swift, infatti, i dialoghi e molte situazioni sono di evidente matrice wildiana.


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