È morto suicida all’età di 91 anni il regista Carlo Lizzani. Lizzani si è tolto la vita buttandosi dal balcone di casa sua a Roma.
Carlo Lizzani era regista, sceneggiatore e scrittore italiano e tra i suoi scritti va ricordata una interessante Storia del cinema italiana.
Lizzani va ricordato per la sua grande carriera di regista e tra i film da lui diretti un posto d’onore spetta senza dubbio a: Cronache di poveri amanti; Il processo di Verona; Banditi a Milano; Mussolini ultimo atto; Vita e mala vita.
E tanti altri fin ad arrivare all’ultimo suo film diretto nel 2007 Hotel Meine. Brevamente la trama: “Ispirato all’omonimo saggio storico di Marco Nozza, il film – ambientato dopo l’8 settembre 1943 - rievoca – secondo una visione in soggettiva ed in flashback della protagonista – una strage dimenticata della seconda guerra mondiale, narrando gli eventi collegati ad un rastrellamento nazista compiuto a Meina sul versante piemontese del lago Maggiore.
In conseguenza di tale rastrellamento si ebbe il primo eccidio dopo l’intervenuto armistizio di 54 ebrei, di cui sedici facevano parte della colonia di ospiti – in prevalenza provenienti dalla Grecia - dell’albergo di Meina.
L’albergo nel quale è ambientata la vicenda è di proprietà di Giorgio Behar, anch’egli di religione ebraica ma con passaporto turco (considerato perciò cittadino di un paese neutrale). I concitati eventi susseguenti l’armistizio che pose fine all’impegno bellico dell’Italia fanno precipitare la situazione in particolare con l’arrivo sul lago di un reparto della 1. SS-Panzer-Division “Leibstandarte SS Adolf Hitler” guidato dal comandante Krassler (nella realtà il capitano Hans Roehwer).
Costui, nelle operazioni di separazione degli ospiti ebrei da quelli non ebrei, appunta la sua attenzione in particolare su due giovani, Noa – figlia del proprietario dell’albergo – e Julien Fendez, che vedranno i loro destini dividersi improvvisamente e drammaticamente.”
Un importante fatto da ricordare per la sua carriera è quello di aver diretto dal 1979 al 1982 la prestigiosa Mostra cinematografica di Venezia.
Lizzani come sceneggiatore ha collaborato con i più grandi maestri del cinema: Vergano, De Santis, Rossillini, Lattuad. Fino al suo esordio con il documentario “Nel mezzogiorno qualcosa è cambiato” del 1950 e con il film “Achtung! Banditi!” del 1951.
Tra i suoi scritti più famosi va ricordato senza dubbio: Il giro del mondo in 35 mm. Un testimone del novecento. ”Perché rivisitare velocemente, con queste note quasi sempre essenziali, gli ultimi decenni da me vissuti? Necessità, a novant’anni, di un bilancio che oramai si profila definitivo? O forse obbedienza al suggerimento di un grande saggio, Jacques Derrida, che fece emergere da tutta la sua opera un invito: “Lasciare tracce?”. Tracce a sfidare la sparizione, destino comune di ogni essere umano.”
Lizzani è anche autore della sua biografia dal titolo: Il mio lungo viaggio nel secolo breve.
Written by Rosario Tomarchio