La Corte ha escluso l'illegittimità costituzionale delle norme che limitano l'applicazione dell'istituto matrimoniale alle unioni tra uomo e donna, ma nel contempo ha affermato che due persone dello stesso sesso hanno comunque il diritto fondamentale di ottenere riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri, della loro stabile unione. La Consulta ha perciò affidato al Parlamento la regolamentazione della materia nei modi e nei limiti più opportuni.
E sulla legge elettorale:
Gia con le sentenze n.15 e n.16 del 2008 e più di recente con la n.13 dello scorso anno - sottolinea Gallo - la Corte ha invano sollecitato il legislatore a riconsiderare gli aspetti problematici della legge n.270 del 2005 con particolare riguardo all'attribuzione di un premio di maggioranza senza che sia raggiunta una soglia minima di voti e/o di seggi.
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