Ormai Leonardo Petrillo, l'ospite dell'edizione #34 del Carnevale della Chimica dal titolo Atomi, ioni e particelle, ci ha abituati alle sue corpose introduzioni ai temi dei vari carnevali. Ma questo si deve al suo entusiasmo, alla passione e alla grande competenza con le quali parla di scienza. Ed è per questo motivo che le sue introduzioni, oltre che chilometriche, sono vere e proprie voci enciclopediche, estremamente utili per presentare gli argomenti sia a un vasto pubblico che ai più attenti lettori di scienza, anche e soprattutto nella loro luce storica, nell'insieme di avvenimenti che hanno portato alle attuali conoscenze. Non sfugge a queste caratteristiche l'ultimo carnevale, il cui tema si presta quanto altri mai a una ricostruzione storica ricca di episodi. Leonardo parte, ovviamente, dai filosofi greci, ai quali si deve la prima ipotesi di un costituente fondamentale e indivisibile della natura, appunto, l'atomo. Come al solito, notevoli e pieni di curiosità gli interventi dei vari autori, pure ai quali va' un ringraziamento per la loro costanza (oltre al resto).
La parola "atomo" deriva dall'aggettivo greco àtomos, ovvero "indivisibile", "privo di parti".Il concetto di atomo è davvero molto antico: diversi filosofi greci avevano infatti congetturato l'esistenza di un mattone fondamentale della natura, il quale risultasse appunto indivisibile.Il fondatore, nel V secolo a.C., della scuola atomistica fu Leucippo di Mileto, nome tuttavia poco noto al grande pubblico, in quanto completamente oscurato da quello del suo allievo Democrito di Abdera (460 a.C. - 370 a.C.).Democrito, con le sue idee, riuscì in un certo senso a fondere insieme le 2 grandi scuole di pensiero che sussistevano all'epoca: la visione di Eraclito e quella di Parmenide.Per Eraclito di Efeso (535 a.C. - 475 a.C.) nel mondo non esiste nulla che stia fermo: tutto quanto è in incessante movimento.Non a caso egli viene particolarmente ricordato per il motto pánta rhêi, ossia "tutto scorre".Secondo tale singolare prospettiva, non sarebbe possibile bagnarsi 2 volte nel medesimo fiume, giacché le sue acque si rinnovano in modo continuo.L'antitesi di Eraclito fu appunto Parmenide di Elea, assieme alla sua concezione dell'Essere che "è e non può non essere".