
Insomma, saranno contenti gli appassionati di chimica, con l'amato termine che appare ben tre volte nel titolo di questo post, ma secondo me saranno contenti anche gli appassionati di belle lettere, perchè Spanedda
et al. 2013, cioè l'ospite del Carnevale nonchè proprietaria del blog
Un po' di Chimica Margherita Spanedda e i 15 autori dei vari articoli, sanno scrivere bene, e si possono apprezzare anche solo per le loro qualità letterarie. Non per niente, il tema di questa 33esima edizione è proprio
La chimica e le muse:
Avrei voluto introdurre questo evento, con un ‘ode, una canzone o almeno un sonetto, ma, purtroppo, Calliope dalla bella voce, che dal prezioso frammento di ceramica attica osserva un po’ stralunata, proprio non intende aiutarmi e allora, questa esplorazione lungo gli imprevedibili sentieri che si snodano tra Arti e Chimica, dovrò farlo in prosa, come sempre.
Anche in prosa, però, la chimica sa raccontare storie affascinanti, che l’avvicinano alle muse: quella del colore blu mentre attraversa il Tempo o del ferro dono delle stelle o della sabbia trasformata in fragile vetro. La materia tutta, guardata con l’occhio del chimico, si può mutare in opera d’arte, poesia, musica. Questo non è certo il comune modo di pensare: molti correggerebbero quell’” occhio del chimico”, evidente errore di stampa, con “occhio del poeta”. Proverò qui a sostenere che non c’è alcun refuso e tanto per cominciare, chiamerò in aiuto Calliope e con lei inizierò a sfogliare le pagine di un’immaginaria antologia : vi sono raccolti gli scritti di chimici che raccontano, in prosa o in poesia di cose chimiche e non chimiche.