E ora?

Da Aquilanonvedente

Non ho ancora commentato l’esito delle elezioni.

Prima di tutto perché ho avuto altro da fare.

In secondo luogo perché l’esito di queste ultime elezioni è stato, in una parola, tragicomico: simbolo evidente di una classe politica che sarebbe da gettare via (cioè, che ognuno si butti via i suoi).

Il centro sinistra ha gettato alle ortiche una vittoria che fino a qualche settimana prima aveva in tasca: troppo debole e troppo compromesso con il passato. Ha pesato l’appoggio a Monti e l’ammissione esplicita – a fine 2011 – che la politica non voleva/poteva affrontare la crisi. Il governo Monti non doveva durare più di tre-quattro mesi e bisognava votare a febbraio-marzo dell’anno scorso. Non è possibile lasciare fare la riforma delle pensioni o la riforma del mercato del lavoro a un governo tecnico.

Il centro destra – che fino a poche settimane prima era dato per quasi scomparso – grazie al Berlusca ha rischiato addirittura di vincere. Il Berlusca si è dimostrato un combattente: onore al merito. C’è anche da dire che i suoi migliori alleati sono proprio i suoi avversari. Il Berlusca esiste perché tanti italiani – la maggioranza? sicuramente troppi – sono simili a lui: se non lo sono, vorrebbero esserlo.

Il movimento di Grillo ha raccattato voti a destra e a manca, di tutti i tipi. Sono anni che Grillo sta portando avanti le sue battaglie: nelle piazze, in internet, con le petizioni, ecc. Ma mi chiedo io: possibile che chi fa politica di mestiere non si sia accorto di questa valanga?  Se è vero, è meglio che se ne vada a casa immediatamente. Il sabato prima delle elezioni, ho incontrato per strada un mio amico che mi ha detto: “Sai, ieri ho parlato con Tizio, che è uno che gira tanto e capta gli umori della gente e mi ha detto che Grillo non raggiungerà il 15%”. “Io non capto un cazzo ed esco di casa ogni morte di Papa, – ho risposto – ma penso che Grillo supererà il 20%.”

La discesa in campo di Monti, Ingroia, ecc. non vale nemmeno la pena commentarle.

Quello che invece vorrei fare è una previsione, da pura e semplice ciofeca quale sono e prima che il Parlamento nella giornata di domani elegga i presidenti delle Camere.

Sì, ho deciso di sputtanarmi: dire quello che secondo me accadrà nelle prossime settimane.

In realtà non è che abbia avuto particolari “soffiate”: cerco soltanto di tradurre alcuni messaggi che percepisco. Ovviamente non so “indovinare” i nomi, ma tento soltanto di prevedere i processi.

Per le presidenze delle Camere mi aspetto i “soliti noti”: nessuna novità, insomma.

Io penso che, alla fine, si formerà un governo con l’appoggio di PD, PDL, Monti e il coinvolgimento, diretto o indiretto, della Lega.

Non so – e poco mi interessa – se sarà un governo istituzionale, del Presidente o del vattelapesca, ma sarà un governo che tenterà di superare l’agonia dell’attuale classe politica.

L’eventuale discesa in campo di Renzi provocherà la dissoluzione del PD, perché rappresenta una palla al piede più che un’opportunità e soprattutto perché in troppi non hanno creduto e non credono nel PD (anzitutto i suoi maggiori soci fondatori: gli ex DS e gli ex Margherita, che si sono tenuti ben stretti i loro patrimoni).

Al contrario, la dissoluzione del PDL è possibile soltanto con l’uscita di scena del Berlusca, che a questo punto può avvenire soltanto per cause naturali, visto che nessuno riesce a batterlo definitivamente (rectius: non vuole batterlo). Non credo affatto che voglia uscire di scena, né che cerchi una sorta di “salvacondotto”: non è il tipo.

Per quanto riguarda Grillo, mi sembra ovvio e naturale, dal suo punto di vista, non volersi mischiare con questa compagnia di scalzacani. Qual è il suo obiettivo l’ha detto e ripetuto in mille salse: mandare a casa questi politici. Se ci riuscirà oppure no, questo è un altro paio di maniche.

Un governo PD-PDL-Monti-Lega può reggere soltanto se la gente lo tollera e considerato che nel corso del 2012 Monti ne ha combinate di tutti i colori senza che nessuno alzasse un dito (basta pensare alla cosiddetta riforma delle pensioni), è probabile che si vada avanti così ancora per un po’ di tempo.

Ovviamente, ci aspettano tempi bui… molto bui…

P.S.: le foto sono quelle di Peppa Pig, il cartone animato preferito da mia figlia e l’unica, forse, alla quale dovrebbe essere affidato l’incarico per il prossimo governo…

Musica…



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