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Un film certamente controverso questo We need to talk about Kevin (titolo originale).
La regista scozzese Lynne Ramsay affronta l'orrore quotidiano che ha colpito in svariate occasione la cronaca, ovvero le stragi a scuola, e decide di affrontarlo raccontando le vicende della madre del folle assassino. Attraverso sbalzi temporali vediamo la nascita e la crescita di Kevin, sociopatico sin da piccolo, e il post dramma che una madre distrutta deve affrontare, tra sensi di colpa e una società che la denigra, ritenendola in qualche modo responsabile. E sulle responsabilità della madre ruota quasi tutto il perno della pellicola.
Quanta colpa può avere? Ha mai amato suo figlio?
Da quello che vediamo è difficile a dirsi. Certo Kevin è un ragazzino difficile, voltafaccia (è bravo e affettuoso con il padre) con una personalità glaciale. La madre si sforza nel tentativo di volergli bene e forse l'errore - se così si può chiamare - è proprio qui, nel doversi sforzare.
Una pellicola che comunque non lascia indifferenti, ottimamente diretta (quasi tutto è in sottrazione con la Ramsay che il più delle volte lascia intuire piuttosto che mostrare) e ottimamente interpretata da: Tilda Swinton, che sembra monocorde e invece è una scelta voluta dal suo personaggio (non vi fate ingannare); John C. Reilly, bravo ma comunque in un ruolo un po' in disparte; e i tre inquietanti Kevin interpretati da Ezra Miller, Jasper Newell e Rock Duer.
Drammaticamente bello.
Imdb
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