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E per tetto un cielo di stelle…addio Giuliano

Creato il 02 ottobre 2013 da Postscriptum

E per tetto un cielo di stelle…addio Giuliano
Dal titolo di uno dei Film che l’ha visto protagonista negli anni ’60 possiamo capire dov’è adesso Giuliano Gemma: un tragico incidente l’ha portato via, ma ora è anche lui là, nel firmamento delle stelle dove tutti i miti e gli eroi del nostro cinema che non ci sono più continuano a vivere.
Giuliano Gemma nasce a Roma nel 1938, e le sue doti di giovane stuntman lo rendono già negli anni ’50 molto prezioso per diverse piccole parti in alcuni film. La grande occasione arriva nel 1959 con il ruolo di centurione in “Ben-Hur”, e di qui varie partecipazioni in film storici italiani. E dopo “Il Gattopardo” nel 1963, nei panni di un generale garibaldino, la svolta arriva nel 1965, quando Duccio Tessari lo sceglie per il ruolo del protagonista in “Una Pistola per Ringo” e “Il Ritorno di Ringo”. Pistolero dalla “Faccia d’Angelo”, così veniva chiamato Ringo nel primo film, e poi reduce dalla guerra di Secessione nel secondo. Sono tra i capisaldi del western all’italiana e Gemma comincia a diventare l’attore che conosciamo e amiamo. Incredibile pistolero, doti atletiche eccezionali e faccia pulita, è il protagonista perfetto. “Un dollaro bucato”, “Adios Gringo”, “E per tetto un cielo di stelle”, “I giorni dell’ira”, “I lunghi giorni della vendetta”, “Il prezzo del potere”, “Wanted”, “Per pochi dollari ancora” e tanti altri rendono Gemma famoso e ne accrescono il mito. Se Clint Eastwood è lo Straniero del west, Franco Nero è il pistolero duro, Giuliano Gemma è il pistolero veloce, che le prende e le dà, e la spunta sempre.
E per tetto un cielo di stelle…addio Giuliano
Ma conclusa l’epoca del western italiano, Giuliano Gemma si dimostrerà negli anni attore completo e prenderà parte a pellicole quali “Delitto d’Amore” di Luigi Comencini(1973), “Anche gli angeli mangiano fagioli” di Enzo Barboni, “Il Deserto dei Tartari”, capolavoro del 1975 di Valerio Zurlini, tratto dal romanzo di Dino Buzzati, quindi “Il Prefetto di Ferro” e “Corleone” di Pasquale Squitieri, e altre pellicole negli anni ’80 tra cui “Speriamo che sia femmina” di Mario Monicelli  e quindi sarà impegnato in molte serie tv tra gli anni ’90 e 2000.

Una scomparsa tragica e improvvisa e il mondo dello spettacolo italiano che piange un altro amico che se ne va. Per chi adora il genere western, poi, è davvero una figura mitica, eroica, leggendaria che ha rappresentato un riferimento nella passione di molti per il cinema. Un uomo di classe e sempre gentile, una persona da ricordare con stima e affetto. Come per tutti i grandi artisti, poi, il suo contributo resta per sempre. Addio Giuliano, “Faccia d’Angelo”. La riscoperta negli ultimi anni del cinema che ti ha reso celebre darà la possibilità a molti di conoscere Ringo e la sua leggenda senza tempo. E un attore davvero unico.

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Giuseppe Causarano
Twitter @Causarano88Ibla


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