Scritto da: Gianfranco La Grassa
Ho saputo con ritardo della morte di Stefano Garroni e mi dispiace molto di scriverne solo adesso. Non l'ho mai conosciuto, ma certo apprezzato come studioso. E ancor più, sia dal modo di scrivere ma soprattutto da come l'avevo visto anche recentemente in youtube, fluiva da lui la certezza che si trattava di un uomo e intellettuale onesto e pulito. Per cui ho provato vero dispiacere nell'apprendere che la sua "passeggiata" per terre ora assolate ora buie è finita. Ho provato malinconia al pensiero di tanta transitorietà ma poi, come sempre mi accade in simili contingenze, mi è montata dentro una sorda rabbia. Non chiedetemene il perché; se fossi credente, bestemmierei pesante; non essendolo, me la tengo dentro e non so con chi prendermela. In ogni caso, so che provo reale rimpianto, pur non avendolo conosciuto di persona. Non so se avrebbe accettato toni confidenziali o meno; ma visto che non può comunque protestare, mi si consenta di dirgli: ciao Stefano...... ma purtroppo non arrivederci.