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La fascetta che accompagna questo libro recita la frase: "la banda di vecchietti che ha fatto innamorare la Francia". Un po' fuorviante direi. Uno perché non so bene se il fatto che sia stato amato dai francesi sia necessariamente simbolo della sua qualità o bellezza. Due, soprattutto, perché questa frase mi ha fatto immaginare qualcosa di diverso, di più rocambolesco, di più attivo. Non so se sono riuscita a spiegarmi. Certo, avevo già letto la trama (questo romanzo è nella mia wish list da quando è uscito) e sapevo che non mi sarei sicuramente trovata di fronte a dei vecchietti rockettari che mollano tutto per unirsi a una band. E avevo anche già letto un altro romanzo di questa autrice, "Tom, piccolo Tom", che avevo amato e apprezzato molto per la sua semplicità narrativa. Però, diciamo che una fascetta così è fuorviante e non so onestamente che valore aggiunto possa dare al libro.
Anche perché non ne ha bisogno. Basta aprirlo, buttare l'occhio sulle prime righe e si scoprirà di avere di fronte un libro "che si legge da solo". Di quelli da cui non puoi staccarti finché non arrivi alla fine (complici anche i capitoli molto brevi). "E poi, Paulette..." racconta la storia di un gruppo di persone, alcune molto anziane, altre più giovani, che per un motivo o per l'altro si ritrovano tutte insieme a vivere nella fattoria di Ferdinand, vedovo settantenne, appena "abbandonato" dal figlio, dalla nuora e dai nipoti che si sono trasferiti in paese. Arriverà Marceline, vicina di casa dell'uomo, la cui casa è stata danneggiata durante un temporale. Arriverà Guy, grande amico di Ferdinand, che ha da poco perso la moglie malata. Arriveranno Hortense e Simone, due anziane signore, cognate, che hanno sempre vissuto insieme e che ora sono minacciate dal nipote che vuole metterle in un ricovero. Ma a vivere con loro entrerà anche Muriel, che sta studiando da infermiera e a cui Ferdinand offre vitto e alloggio in cambio di una mano con Hortense. E poco dopo, al gruppo si aggiunge anche Kim, giovane studente scapestrato con la passione per il giardinaggio, che si unirà a Marceline nella cura dell'orto. E non dimentichiamo anche i due gatti, il cane e l'asino, che completano questa grande famiglia. Ognuno dei personaggi ha una storia alle sue spalle, più o meno triste, che a poco a poco viene svelata durante la convivenza. I più anziani aiutano i più giovani a capire la vita, e i più giovani portano una ventata di freschezza e di allegria. E poi, alla fine, arriva anche Paulette...(da dove, però?)
Come dicevo prima, il romanzo si lascia leggere molto bene, scorre via veloce ed emana da ogni pagina un senso di ottimismo e di dolcezza, anche nelle parti più tristi e toccanti. A mio avviso però manca un po' di approfondimento: troppe cose sono dette senza che vengano del tutto spiegate, troppi personaggi sono inseriti quasi per caso, senza dare il giusto valore a quello che potrebbero raccontare (la storia della nuora e del figlio di Fernand, ad esempio). Difficile stabilire se questa superficialità sia voluta o meno. Però si arriva alla fine con la sensazione che manchi qualcosa, che si debba dire altro. Ci troviamo di fronte sicuramente a dei personaggi adorabili, che si muovono all'interno di una trama in grado di trasmettere tanto, tantissimo, buffa a volte, toccante altre.
Diciamo che una cinquantina di pagine in più gli avrebbero forse fatto bene. Una cinquantina di pagine in più e una fascetta di meno.
Insomma, bello, ma mi aspettavo qualcosa di più.
Nota alla traduzione: le canzoni vengono lasciate in lingua originale... una scelta di per sé comprensibile, ma una vera tortura per chi non sa il francese (forse una nota così male qui non ci sarebbe stata). Per il resto, nulla da dire.
Titolo: E poi, Paulette...
Autore: Barbara Constantine
Traduttore: Margherita Botto
Pagine: 220
Anno di pubblicazione: 2012
Editore: Einaudi
ISBN: 978-8806213886
Prezzo di copertina: 17,00 €
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