È una domanda che racchiude una soluzione forte, ma non rappresenta un’ipotesi irrealizzabile. La sospensione di un campionato di calcio a seguito di violenze e scontri che provocano feriti, talvolta morti. È successo in Uruguay.
La decisione dopo la gara di Coppa Libertadores, il principale torneo sudamericano, giocata il 26 marzo scorso tra Nacional e Newell’s. Le tifoserie sono venute a contatto e il bollettino è stato pesante: 28 poliziotti feriti, 40 arresti e le immagini degli scontri che hanno viaggiato da una parte all’altra del Pianeta. Si è parlato di una possibile esclusione dell’Uruguay dal prossimo Mondiale in Brasile, ma ho dubitato da subito di una simile decisioni: troppi interessi in ballo.
È possibile sospendere la serie A come in Uruguay?
La decisione forte è stata presa dal presidente uruguaiano Josè Mujica, che dopo i vergognosi scontri ha deciso di ritirare la polizia e quindi di non garantire più la sicurezza nei due principali stadi di Montevideo, quello del Peñarol e quello del National; le squadre più importanti del Paese. E questo a seguito di dimissioni una via l’altra: prima ha deciso di lasciare il presidente della Asociation uruguaya de futbol, Sebastian Bauzà, poi tutti i membri della Federazione. Sembra impossibile in Italia una decisione di questo tipo.
Conseguenza del polverone: il campionato è stato sospeso. Culture diverse, mondi lontani. Uruguay e Italia. Tutto vero. Ma nulla deve essere scartato a priori per trovare la soluzione definitiva a un problema così radicato. La domanda è naturale: sospendere la serie A può portare miglioramenti? Può servire a placare gli animi delle tifoserie più violente? Può essere il modo giusto per far sedere l’establishment del pallone attorno a un tavolo e risolvere l’atavico problema una volta per tutte?
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Chiaramente il problema legato alle cattive frequentazioni interne agli stadi non si risolve da sé ma occorrono misure chiare e che vengano applicate con celerità. Dare Daspo a scadenza, per poi concedere nuovamente la possibilità di accedere agli impianti a persone che abbiano compiuto i cosiddetti reati da stadio, ritarda il problema, non lo risolve. Vi ho parlato di quali furono i provvedimenti che decise di adottare Margareth Thatcher non senza critiche. In questo momento il tavolo è aperto. Via con le proposte…