di Assunta Viteritti.
Così diceva Franco Battiato nel 1991
“Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos’è il pudore
si credono potenti e gli va bene
quello che fanno e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni
questo paese è devastato dal dolore
ma non vi danno un po’ di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.
Ma come scusare le iene negli stadi
e quelle dei giornali?
nel fango affonda lo stivale dei maiali
me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.
Non cambierà, non cambierà
sì che cambierà, vedrai che cambierà.
Voglio sperare che il mondo
torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po’ da vivere…
La primavera intanto tarda ad arrivare”.
La primavera stenta ad arrivare si, Aprile è un mese crudele, lo diceva anche Thomas Eliot:
Lillà da terra morta, confondendo
Memoria e desiderio, risvegliando
Le radici sopite con la pioggia della primavera.”
Ma forse per guardare con forza e compassione a questi nostri giorni di stentata primavera italiana possono sostenerci i versi di Giovanni Lindo Ferretti in Montesole
la canzone dei PGR:
“Voglio cantare l’uso della forza che nasce dalla comprensione
La forza che contiene la distruzione
Una forza cosciente serena che sa sostenerne la pena
Capace di pietà, tenera di compassione
Capace di far fronte, avanzare, capace di vittoria, di pacificazione
Canto la vita che ride, felice
di un giorno di nebbia, di sole, se cade la neve…”
Ma se dovessi scegliere un pezzo per dire del sentimento che si è spinti a provare in questi giorni mi rivolgerei piuttosto agli Afterhours, al loro pezzo Spreca una vita contenuto nel loro ultimo album Padania, fulminante, vi suggerisco anche di ascoltarlo, così breve così calzante:
“Tutta la merda che è in tv
oggi l’ho spenta e non conta più
esco nell’aria insieme a te
entro nel sole”
In bella ciao:
si cantava della giovinezza delle mondine che sfioriva nel duro lavoro quotidiano, la resistenza della fatica, la resistenza dei partigiani, oggi il rischio è che per molti la giovinezza si perda nel (non) lavoro.
buona resistenza, buona liberazione, buon 25 aprile
nonostante tutto è primavera, svegliamoci bambine!