...un 69enne Americano mi ha detto “educazione Voranai. Tu e gente come te devono insegnare ai giovani. Educazione e’ cio’ che rendera’ forte questo Paese”
Oggi, 19 settembre, e’ l’anniversario del colpo di stato che ha deposto il governo di Thaksin Shinawatra 4 anni fa’ e coincide anche con il quarto mese di ricorrenza (19 Maggio) dove “Operazione Ratchaprasong” ha raggiunto il culmine: 91 morti con incendi a Bangkok ed in altre provincie.
Dal 1932, abbiamo avuto 78 anni di democrazia sebbene in molti sono a pensare che non siamo una democrazia anche se cerchiamo e facciamo finta di esserla.
Ad esempio, come possiamo considerarci democratici quando 23 e’ il numero dei tentativi di colpo di stato e 11 sono stati i colpi di stato in questi 78 anni ? Cio’ corrisponde rispettivamente ad 1 tentato colpo ogni 3 anni circa ed a 1 colpo di stato ogni 7 anni.
Come possiamo considerarci democratici quando per 47 di questi 78 anni, la Tailandia e’ stata governata dai militari sia attraverso colpi di stato o per incarico ricevuto da parlamentari codardi e sottomessi ?
Negli ultimi 20 anni, vi sono stati 2 colpi di stato e 4 rivolte con spargimento di sangue e caos: il Maggio sanguinoso nel 1992, le maglie gialle nel 2008, le maglie rosse nel 2009 ed ancora le maglie rosse nel 2010.
Negli ultimi 20 anni, solo un governo e’ riuscito a portare a termine il suo mandato: il primo governo di Thaksin Shinawatra.
Tenendo conto degli ultimi 78 anni, quando c’erano scontri e rivolte e c’era gente preoccupata che mi chiamava dall’estero, la mia risposta era sempre: “non preoccuparti. E’ una cosa d’abitudine che succede di tanto in tanto. E’ oramai diventata una tradizione stagionale come il durian ed il mango”.
La Tailandia ha democrazia e stabilita’ politica ? Sebbene la gente puo’ mentire, i numeri non potranno mai. La Tailandia non e’ mai stato un Paese politicamente stabile, tuttalpiu’ – nella migliore delle ipotesi – i governi vanno e vengono tra scandali di corruzione e, per dirla alla peggio, per l’arrivo di carri armati. Negli ultimi 2 mesi sono stato invitato a pranzo da 4 Ambasciate. L’argomento nelle discussioni e’ stato naturalmente passato, presente e futuro della politica Tailandese.
Vi saranno ancora piu’ bombe e violenza ? Non ho idea. Cio’ dipendera’ dalle sotterfughe negoziazioni tra il governo, l’opposizione, i militari e l’elite. Se si raggiunge un accordo e le fazioni si spartiscono la torta equamente, allora non vi saranno bombe e violenza.
Ci sara’ pace tra le fazioni dopo le elezioni generali ? Non si sa’. Dipendera’ sempre dalle sotterfughe negoziazioni tra il governo, i militari e l’elite. Se si raggiungera’ un accordo e le fazioni si spartiranno la torta equamente, allora non vi saranno bombe e violenza.
Non illudiamoci pero’. Nessun esperto, nessun chiromante e nessun chicchessia puo’ prevedere la politica Tailandese poiche’ le risposte alle succitate domande sono esattamente com’e’ la politica in questo Paese. Noi gente comune, dobbiamo semplicemente sederci ed attendere incrociando le dita e pregando.
Quando ho chiesto ai diplomatici di tali Ambasciate cos’e’ che vogliono dalla Tailandia, uno di loro ha dato la risposta che mi e’ piaciuta di piu’. Citando l’esempio di Map Ta Phut, ha detto che vuole vedere il governo Tailandese (e non solo questo governo ma qualsiasi governo poiche’ questo e’ il problema che assilla la Tailandia) prendere una decisione. Prendere decisioni. Fare leggi. Far sapere a tutti che la legge c’e’. Assicurarsi che la legge venga recepita e capita alla lettera da chiunque. Eseguire la legge ed implementarla. Renderla ragionevole e trasparente cosicche’ ognuno sapra’ come comportarsi.
Sembra semplice vero ? Solo una buona vecchia trasparenza ed efficienza che significa tenere la corruzione al minimo. Tali richieste pero’ non sono cosi’ facili in Tailandia. Guardate il casino in cui versa ancora Map Ta Phut a cui ultimamente si e’ aggiunta l’asta per la telecomunicazione di terza generazione (3G). Venerdi’, ho parlato della stabilita’ politica durante un seminario a Pattaya. E’ sempre stata una mia filosofia che se vuoi sapere cosa pensa una persona, allora devi berci qualcosa assieme. 1-10 o addirittura 20 giri se necessario.
Dopo il seminario, siamo andati tutti a bere e con cio’ abbiamo avuto un vivace scambio di battute. Queste persone sono investitori stranieri, espatriati che risiedono qui’ da 4, 8, 10, 20 anni. La Tailandia e’ la loro casa. Non e’ solo il loro denaro che hanno investito ma anche le loro menti, le loro emozioni e pertanto hanno un forte legame con il Paese.
Loro hanno sicuramente avuto critiche per questa Nazione come l’avrebbe ognuno ma alla fine hanno un’attenzione genuina, un sincero augurio che le cose vadano per il meglio senza poi aggiungere i loro sforzi per aiutare. Forse, cio’ non e’ la caratteristica di ogni investitore. Dopotutto, c’e’ sempre il buono, il cattivo ed il brutto.
Gli espatriati non sono contenti dell’inesatto contesto in cui la stampa internazionale ritrae la Tailandia. Vogliono vedere questo Paese sviluppato ed avanzato e sono disposti ad aiutare in ogni modo come sponsorizzando i bambini poveri nel loro percorso educativo ed in altri programmi caritatevoli.
Dopo 2 ore, ci siamo sbottonati le camicie confrontando i nostri tatuaggi. Mi e’ proprio sembrato di avere i tatuaggi piu’ belli. Un’altra cosa che ho scoperto e’ che un giovane Tailandese puo’ sorpassare vecchi espatriati nelle alzate di gomito....
A fine serata, la cosa che mi ha catturato di piu’: un 69enne Americano mi ha preso per le spalle e, fissandomi negli occhi, mi ha detto “educazione Voranai. Tu e gente come te devono insegnare ai giovani. Educazione e’ cio’ che rendera’ forte questo Paese”.
Mentre sto scrivendo questa colonna, mi rendo conto di una cosa: gli stranieri vogliono cio’ di cui hanno bisogno i Tailandesi. I diplomatici stranieri vogliono vedere trasparenza nella politica. Noi Tailandesi non solo vogliamo ma abbiamo proprio bisogno che la nostra politica sia pulita. Gli investitori stranieri vogliono delle riforme nell’educazione in Tailandia. Noi Tailandesi non vogliamo solo cio’ ma abbiamo proprio bisogno di riforme sull’educazione.
Il guaio e’ che a fine giornata, il futuro della Tailandia viene deciso dalle sotterfughe negoziazioni tra le fazioni nei loro giochi di potere.
In quella serata e’ stata posta una domanda “Quando cambiera’ la Tailandia ?” e non e’ la prima ed ultima volta che la sentiro’. Non e’ una domanda dalla risposta facile.
Ci sono 2 cose che ho imparato parlando con gli espatriati e i diplomatici. La prima e’ che sembrano avere a cuore la Tailandia molto di piu’ di altri Tailandesi che conosco. La seconda e’ che forse noi Tailandesi non dovremmo solo guardar fuori per facile denaro straniero. I soldi arriveranno ugualmente visto che gli investitori preferiranno essere in Tailandia che in altri Paesi. Nonostante tutte le magagne, questo e’ ancora un Paese bello e meraviglioso culturalmente, logisticamente ed esteticamente. Forse, oltre al loro denaro, dovremmo aprirci ed apprendere dalla loro conoscenza ed esperienza in uno scambio reciproco.
Prendiamo il buono e lasciamo il cattivo. E’ una caratteristica della vita. Quando c’e’ un gruppo di persone che vuole genuinamente aiutare la nazione adottiva cio’ la dice lunga sulla loro sincerita’ cosiccome il carisma ed il magnetismo della Tailandia come Paese e questa e’ una cosa di cui esserne orgogliosi.
Oggi e’ il 19 Settembre, il quarto anniversario del colpo di stato militare ed il quarto mese di ricorrenza dell’operazione militare che a Maggio ha represso le maglie rosse a Bangkok con 91 morti.
Credo che il futuro della Tailandia abbia possibilita’ meravigliose se impareremo ad aprire un po’ di piu’ i nostri cuori e le nostre menti.
Tutto cio’ non arrivera’ domani immediatamente ma il processo di cambiamento puo’ iniziare gia’ da oggi.
19/09/2010 – Fonte: Bangkok Post - Voranai Vanijaka