Avevo sentito delle voci strane in giro su questo film. Dicevano che faceva impazzire le donne. Dicevano che rischiava di far diventare gli uomini etero gay e gli uomini gay ancora più gay. Avevo sentito di organizzazioni religiose bigotte che volevano boicottare la visione del film per il pubblico maschile. Una cosa analoga a quanto successo, al contrario, una decina d’anni fa con Le ragazze del Coyote Ugly. All’indomani dell’uscita di quella pellicola, si era assistito nel mondo a un incremento pazzesco nel numero di lesbiche. Voci vere, voci false? Questo film di certo è un buon test sui propri gusti sessuali. Se non m’è venuto duro durante la visione di Magic Mike, direi che sono irrimediabilmente etero. O magari è solo che non mi piacciono gli uomini muscolosi. In ogni caso, rivolgo un invito: uomini, guardate questo film e mettete alla prova le vostre preferenze. L’invito alle donne invece non lo rivolgo nemmeno, che quelle sono già corse a vedersi il film almeno 3 o 4 volte.
Al di là dell’aspetto sessuale, tra una chiappa di Channing Tatum e un six-pack di Joe Manganiello, Magic Mike comunque non è solo una parata dell’orgoglio muscoloso, ma è anche un film di tutto rispetto. Steven Soderbergh is back. Se si sposta l’attenzione dagli strip degli strapponi alla regia, Steven chiappe Sode-rbergh ha fatto un gran bel lavoro, ancor più degno di nota del fisico sfoggiato dal 42enne Matthew McCounaghey. Dimenticate l’ultimo modestissimo Contagion, il flop Knockout (che mi sono fatto il favore di risparmiarmi considerando i pareri tragici sentiti in giro) o le sue recenti prove troppo sperimentali. Alle prese di nuovo con una signora sceneggiatura, il signor Soderbergh è tornato a essere un signor regista. Splendide riprese, montaggio preciso, il tutto accompagnato da una fotografia coi fiocchi. La mente ritorna allora ai tempi di Erin Brockovich, per via anche di una storia ispirata a un personaggio reale. Là la Erin Brockovich del titolo, appunto, qua il Channing Tatum auto proclamatosi protagonista della pellicola.
"Sono 2 minuti che nessuna tipa sta sessaggiando con me.
Starò mica perdendo la mia figosità?"
Magic Mike è un film che racconta un ambiente particolare, quello degli spogliarelli maschili, come 8 Mile faceva con le rap battles, come Fast & Furious faceva con le corse clandestine di auto tuningate, come Point Break faceva con il surf o come le prime puntate della serie The O.C. facevano con il mondo dei party di lusso di Los Angeles. Magic Mike è quindi un’immersione nella vita di questi belli belli in modo assurdo, in particolare del Magic Channing e del novellino Alex Pettyfer. È attraverso i suoi occhioni verdi che vediamo la vicenda e ci introduciamo nell’intimo e soprattutto nella biancheria intima degli spogliarellisti di Tampa, Florida.
"Queste banconote saranno anche finite sul manganello di Manganiello,
ma io me le intasco lo stesso!"
"Senti come pompa questa nuova hit dall'Italia: Pulcino Pio!"
Magic Mike segna un curioso ribaltamento di ruoli, con gli uomini ridotti a un mero oggetto sessuale. Ed è proprio qui che la pellicola gioca la sua carta migliore. Mettendo in campo il dream-team dei manzi attualmente al pascolo tra le colline di Hollywood? No, anche se le donne non saranno d’accordo, non mi riferisco al cast, comunque davvero ben assortito nel realizzare ogni fantasia femminile possibile, dal novellino Pettyfer all’anzianotto Tarzan intepretato dal wrestler Kevin Nash, che non a caso sembra Mickey Rourke proprio in The Wrestler. Mi riferisco al senso dell’umorismo sfoggiato ancor più delle ignudità dei protagonisti. C’è ad esempio una esilarante scena con l'ex numero 4 Pettyfer che si fa la ceretta alle gambe mentre la sorella gli parla attraverso la porta. Questa è vera comedy, molto più divertente di tanti film comici in senso stretto."Hey, ma allora c'è anche della figa in questo film."
"Sì però ora dobbiamo smammare, stiamo togliendo spazio a voi manzi e
c'è già qualche spettatrice indispettita che sta lasciando il cinema."
I film sugli strip al femminile, fatta eccezione per qualche eccezione tipo Exotica di Atom Egoyan, si sono rivelati più che altro delle autentiche ciofeche, oltre che dei flop clamorosi: cito solo Showgirls e Striptease. Terribili. A sorpresa, ma non troppo, le pellicole dedicate agli strip maschili sono invece più riuscite e si sono rivelate anche dei notevoli successi. Full Monty è stato un autentico caso e questo Magic Mike ha spopolato prima negli Usa e ora anche da noi. Perché, questa differenza? Proprio per la presenza di un forte humor, che invece manca alle pellicole sullo strip femminile.
Poteva essere solo un film di manzi, muscoli e dollari infilati in mezzo alle natiche, invece Magic Mike è una bella storia di iniziazione a un mondo, quello dello spogliarello maschile, visto in maniera ironica ma non stupida. Visto attraverso i suoi lati positivi così come pure quelli negativi. Perché anche la vita dei belli belli in modo assurdo può essere dura. E comunque se non sono diventato gay guardando questo film, mi sa che non lo diventerò più... (voto 7,5/10)