Natale però dovrebbe essere qualcosa di più: un certo bambino che è nato per salvarci. Ho una percezione altalenante di quel bambino. Forse perché lo immagino come un vecchio signore dalla barba bianca, che quando ho una piva mi mette una mano sulla testa per farmi calmare. Un neonato neanche ci arriva alla mia testa.
O forse sono troppo pragmatca. Mi piace l'aria romantica della festa, ma non il suo significato irrazionale. Quel bambino in fondo non è nato il 25 dicembre. Il giorno è stato scelto perché era la celebrazione del dio Mitra, e in epoca di conversioni di massa non si voleva creare confusioni di date agli ormai ex pagani. Secondo gli astronomi non c'è stato alcun passaggio di stelle comete in quello che per noi è l'anno zero, ma sei o sette anni prima.
Pensa te, otto anni di catechismo ed erano tutte bugie.
O forse no. Non ha poi così importanza festeggiare il suo compleanno il giorno sbagliato. L'importante è che sia nato. L'importante è come ha vissuto.