Magazine Per Lei
L'avevo immaginato e ci avevo fantasticato su, avevo sperato andasse in un modo piuttosto che in un altro. Avevo pensato di indossare quella mini e quella maglia. E alla fine quel giorno è arrivato. E le congetture sono andate a farsi fottere come tutti i progetti fatti quando è ancora troppo presto perchè si verifichino. E quando invece sta lì lì per accadere non ci pensi più, infili la prima cosa che capita e ti fiondi in strada per correre a riabbracciarlo. E così è stato. Un vestitino corto monospalla,un perizoma comprato come souvenir a Londra,una mano a smuovere i ricci, sandali alla schiava e neanche un filo di trucco. Mentre mi preparo nessun pensiero di ciò che avevo progettato mi torna in mente,ma avverto solo sulla pelle una leggera sensazione d'emozione mista ad ansia e alla fretta che quel momento fosse sempre più vicino. Prendo le chiavi della mia adorata Mini Cooper e in attimo rotrovo il piacere di mettermi alla guida dopo questa lunga pausa estiva. La città ancora semideserta alle due del pomeriggio,il caldo bollente di un 26 agosto diverso da quelli passati, i semafori sono ancora lampeggianti e sfrecciando tra le starde che ormai conosco a memoria ritrovo il piacere di vivere questa città,mentre gli altri sono ancora fuori per gli ultimi bagni. Non ci vuole molto e arrivo a destinazione. Lo aspetto di fronte all'ingresso del parcheggio e, come al solito, riesce a sorprendermi. Lo vedo abbagliarmi alle mie spalle,spengo la radio e salto sulla sua Toyota. Lo guardo e stavolta spengo la sua di radio,ho voglia di silenzio. Sono passati dei mesi,ma le scena non mi è nuova: è accanto a me,guida ancora per poco ed io già non vedo l'ora che spenga il motore della macchina. Ci siamo. Esco e aspetto che venga lì accanto a me ad abbracciarmi,come ci siamo promessi di fare. Assaggio di nuovo le sue labbra e mi riaffiorano profumi e odori che avevo tenuto in un cassetto per tutti questi mesi. "Bentornato" gli sussurro e continua a baciarmi tenendomi stretta e non riusciamo a dirci altro perchè non sappiamo staccarci. Ritrovo un S. dolce e passionale,morbido e desideroso del mio corpo forse più di prima.
Ci chiudiamo in macchina, i vestiti volano via mentre sui sedili posteriori si consuma la nostra passione. Mi tiene nuda sulle sue gambe e tra le sue braccia mi sento davvero al sicuro. Lo conosco e non posso non accorgermi della voglia tra le sue gambe. Sudiamo ma poco importa perchè abbiamo voglia di noi. Riassaggiamo i nostri umori, nuovi ma allo stesso tempo così famigliari. Rompiamo il silenzio con i nostri respiri,ma non c'è nessuno all'infuori di noi. Movimenti lenti e rapidi a momenti, mani sul mio corpo e la mia lingua ad assaggiare i suoi capezzoli, tra posizioni già esplorate e altre decisamente nuove, si consuma così il nostro orgasmo,in un bagno di sudore che la troppa passione ci ha fatto persino dimenticare.
Rimaniamo ancora un pò nudi e abbracciati,poi con la mia testa appoggiata sulle sue gambe a chiacchierare per ore mentre con le mani accarezza i miei seni e gioca col mio ombelico. Piacevoli sensazioni di passione e tenerezza che entrambi cercavamo e desideravamo da tempo. Parliamo un sacco, mi racconta di situazioni difficili, cerca un confronto con me e finalmente parliamo anche di noi. Sono felice di esserci ritrovati,felice che sia andata in questo modo. E così quel giorno è davvero arrivato.
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