Non è il grigio dei tuoi occhi
Densi come nuvole
Ad ispirarmi versi
Né la piega delicata del tuo labbro
Che si tende in un sorriso inatteso
Non è l’arco delle ciglia ad attirarmi
Né le tue mani fibrose
Che nelle notti seminano promesse
Ma è quella tenerezza
Che mi sale dai fianchi
E che mi far tremar la voce
E’ quella leggerezza
Che avverto in quello che non dici
Nei pensieri che trattieni come nuvole gravide di pioggia
Nei tuoi ricordi, nella tua storia antica
Nelle pieghe della tua vita prima della mia era
Si, quella tenerezza
Che mi fa stare come una madre veglia al capezzale
Il suo bambino dall’ombra concepito
HARIELLE
ps: l’angelo parte per Budapest con i suoi studenti, al mio ritorno il resoconto, per ora ascoltate il valzer
del Danubio Blu e fatevi abbracciare uno per uno
COMMENTI (1)
Inviato il 13 maggio a 10:38
seguire quelle rotaie, per andare dove.... per andare dove ci portano i sogni