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E qui ho lasciato

Creato il 21 febbraio 2014 da Malvino

Comincio a scrivere:

Serracchiani arriva ad insinuare che Barca sarebbe affetto da una stravagante forma di mitomania: dietro al rifiuto di entrare nell’esecutivo di Renzi malcelerebbe l’inconscia, ma forse neanche tanto inconscia, smania di entrarvi, tanto più prepotente quanto più denegata. Miserevole rivalsa sul severo giudizio che l’economista ha espresso nel colloquio telefonico col finto Nichi Vendola de La Zanzara, ma almeno le sue guanciotte hanno un pur lieve accenno al rossore, e l’evidente imbarazzo nel ferire il piano buonsenso, in buona misura, l’assolve. Altro discorso per Adinolfi: con l’insuperabile faccia di corno che è il suo tratto peculiare, dice che a uscire a pezzi dalla telefonata non è Renzi, ma Barca, che sarebbe «la sinistra da dimenticare», «una sinistra sostanzialmente vanesia e velata di ipocrisia, che vede con terrore l’avanzata della giovane leadership e prova ad esorcizzarla con la maldicenza, condendo il tutto con l’invenzione del complotto plutocratico teso a minare la virtù del duro e puro». Niente a gratis, ovviamente, perché Adinolfi mette sempre all’incasso ogni sua sfrontatezza, e poco importa se spesso non ne abbia a ricavare quanto era nel calcolo: difettando di ogni senso del ridicolo, riesce a trovare gratificazione anche dalle peggiori figure di merda, prontamente rubricate in curriculum vitae al capitolo delle nobili battaglie cui er monno ’nfame ha negato la vittoria. È che di giorno in giorno diventa sempre più difficile che il cerchio magico ormai consolidatosi attorno al segretario del Pd lo accolga in seno, e allora occorre che l’offerta dei suoi servigi sia oltremodo generosa, accompagnata dalla promessa di una fedeltà che in lui non troverebbe alcun intralcio da importuni scrupoli morali: in pratica Adinolfi si offre pure per i lavoretti sporchi, basta che in cambio  gli si dia almeno l’opportunità di un provino per la parte di consigliere del Principe...

Mi fermo un attimo. Mi chiedo: sto scrivendo un post su Adinolfi, il mio lettore me lo perdonerà? E allora metto da parte il foglio e ne prendo un altro:
L’uomo di scienza non si sottrae all’attenta osservazione di ciò che causa disgusto anche al fuggevole sguardo dell’uomo comune, e al moto propulsivo che regola l’avanzamento delle feci nell’intestino crasso, alla formazione dell’essudato nell’ozena purulenta, alle variabili delle fratture scomposte che negli incidenti automobilistici esitano dall’impatto del massiccio faciale contro lo specchietto retrovisore, agli insetti che accompagnano le fasi della putrefazione cadaverica, eccetera, riesce a dedicare la stessa premurosa cura che un maestro d’ikebana pone nell’allestimento d’una composizione floreale. Tanto mi auguro basti a dar ragione dell’intento meramente scientifico che mi muove a parlare di Mario Adinolfi, e stia a mo’ d’avvertenza per il lettore dallo stomaco delicato. Adinolfi scodinzolava già da qualche tempo attorno a Renzi, quando all’indomani della sconfitta che questi riportò nei confronti di Bersani al ballottaggio delle primarie del 2012 ebbe l’improntitudine di avanzare la pretesa di un ministero nel caso in cui il centrosinistra avesse vinto le Politiche del 2013. In quota renziana, ovviamente, e dopo che Renzi aveva già esplicitamente rifiutato di voler mettere all’incasso il 40% ottenuto contro il 60% di Bersani. Riuscì ad ottenere solo un «va’ a cagare» da Bersani, per giunta imbarazzando Renzi, trovandosi così dapprima escluso dalle liste elettorali del Pd e poi anche da quelle di Monti, presso il quale si era precipitato a scodinzolare, sperando gli si buttasse un osso. Nisba, e sì che aveva tentato un aggancio perfino col M5S: ohilà, ragazzi, non è per dire, ma nel 2001 ho messo su una cosetta che si chiamava Democrazia Diretta, in pratica sto a Grillo come San Giovanni Battista stava a Gesù. Neanche un «va’ a cagare», qui. Non restava che rassegnarsi, aspettare tempi migliori, ammazzare il tempo con qualche provocazione omofoba sui social network, il poker, qualche comparsata in tv…
Mi fermo ancora e mi chiedo: ma ti ha dato così tanto fastidio quel post su Barca? Evidentemente, sì. Ma al punto di sentirti in dovere di rammentare chi sia Adinolfi? E qui ho lasciato.  

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