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E-reader, smartphone e tablet a scuola, cosa succede agli occhi?

Creato il 13 novembre 2012 da Mondovisione

E-reader, smartphone e tablet a scuola, cosa succede agli occhi?Per molti bambini sono veri e propri oggetti del desiderio. Anche gli adulti di ogni età li sognano, salvo poi (una volta acquistati) farsi la domanda cruciale “Ma adesso che cosa ci faccio?”.
Smartphone e  tablet sono la meraviglia tecnologica dell’era contemporanea ma usarli a lungo, tutti i giorni, che conseguenze può avere sulla vista?
Dipende, innanzitutto, da qual è il dispositivo che si usa:

  • il tablet (come l’iPad) e lo smartphone (come il Galaxy)  emette luce grazie a una retroilluminazione, inoltre il vetro riflette sole e lampade dagli ambienti circostanti
  • l’e-book reader (dispositivo che serve solo per leggere gli e-book) è progettato per rendere confortevole la lettura, il sistema e-ink (inchiostro elettronico) non emana luce ma la cattura dall’ambiente.

Per leggere e studiare, l’e-book è sicuramente più indicato perché non affatica la vista; un tablet ha però dalla sua potenzialità interattive che rendono l’apprendimento più interessante e suggestivo. Ma cosa può accadere agli occhi degli studenti coinvolti nella sperimentazione didattica che prevede la sostituzione dei libri di testo con i dispositivi touch? E alla vista dei bambini che giocano a lungo con l’iPad?

Lo scorso anno un autorevole istituto come l’Università del Kansasaveva sentenziato che l’iPad è in grado di migliorare le performance visive in bambini affetti da cortical visual impairment (CVI, ovvero un disturbo visivo causato da lesioni delle vie e centri nervosi implicati nella visione). Nella ricerca statunitense i bambini si erano dimostrati interessati e proattivi nell’uso del tablet. Nessun accenno però alle conseguenze sulla vista per chi non soffre di queste patologie.

La sensazione di molti è però che un uso prolungato sia stancante per gli occhi (la retroilluminazione e la distanza tra pixel sono i massimi indiziati). Questa sensazione trova conferma nel prontuario realizzato da The Vision Council che rivela come l’affaticamento oculare sia il disagio più diffuso in coloro che utilizzano i dispositivi elettronici, disagio che supera ormai tendiniti e sindrome del tunnel carpale.

Per ovviare al problema The Vision Council suggerisce di:


  • ridurre la luminosità del tablet
  • tenere lo schermo ben pulito
  • aumentare la grandezza dei font
  • tenere il dispositivo alla distanza di un braccio
  • non inclinare sotto la linea degli occhi il dispositivo
  • seguire la regola del 20-20-20: 20 minuti di schermo, 20 secondi di relax oculare guardando un oggetto posto a circa 20 piedi (poco più di 6 metri) dagli occhi.

Da non dimenticare la postura: la portabilità di tablet e smartphone ne consente l’uso anche in posizioni “dinoccolate”, che oltre a essere ortopedicamente sconsigliabili possono impedire il normale relax dell’apparato muscolare coinvolto nella visione.


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