Credo di stare annoiando tutti con questi miei post di sfogo. Che dirvi, se un blog personale ha uno scopo, sarà anche quello di raccontare me stessa. Abbiate pazienza.
In questi giorni riflettevo su quanto sia possibile trasmettere attraverso sguardi e gesti. E quanto ridicoli siano i nostri segreti.
Mi accorgo che le persone sono meno cieche di quello che credevo. Gesti che crediamo trascurati vengono registrati e analizzati, parole che speriamo siano ignorate sono arrivate alle orecchie di tutti e sguardi che credevi fatti di sfuggita sono stati notati e decifrati.
Mi chiedo quanto la nostra persona sappia nascondere realmente. Ci affanniamo a non mostrarla troppo, a far scorgere solo la punta dell’iceberg, e lasciare il resto solo a poche persone accuratamente selezionate e anche con loro, siamo sinceri, abbiamo sempre dei lati oscuri, segreti e omissioni, che non sveleremo mai. Forse siamo tutti un po’ traditori, anche con chi promettiamo assoluta fiducia e sincerità, ma non credo ci sia da sentirsi in colpa. Non riesco a sentirmi in colpa. Sono una persona aperta e intellettualmente onesta, ma amo tenermi qualcosa solo per me, condividere pensieri ed emozioni solo con l’unica persona che mi conosce meglio di chiunque altro, vale a dire la povera me stessa.Eppure qualcosa trapela. Fuoriesce dagli argini che credevi sapientemente costruiti e striscia via, prende forma, assume corporeità e si pianta su di te come un’insegna luminosa – si, come quelle dei diner americani – a indicare quello che non volevi mai dire, forse nemmeno pensare. E mi viene il dubbio che l’unico motivo per cui la gente riesca a vedere ciò che tenti di nascondere è che ognuno di noi vede in chi ha di fronte un altro se stesso con i suoi stessi segreti. Siamo degli specchi, c’è poco da fare, e negli altri ritroviamo quei ridicoli pensieri taciuti, quei gesti infantilmente nascosti, quelle frasi inutilmente sussurrate. E capita che quando il mistero viene svelato, questo non sia altro che un segreto di Pulcinella, condiviso da entrambe le parti. Perché forse chi vive le stesse sensazioni, gli stessi pensieri, si riconosce a vista e si viene attratti come calamite. Si sa, uno stesso destino accomuna più di mille affinità caratteriali. Ci si sente come reduci di una stessa guerra, superstiti di uno stesso incidente, vittime di uno stesso carnefice.
E quando arriva questa consapevolezza, giunge anche il sollievo. Perché scoprire le carte significa mettere fine al dramma. Perché per quanto ci siano segreti inconfessabili, sapere che c’è qualcuno che sa e capisce ti rende più leggera. E pazienza quello che ho scritto sopra.
Ma bada bene. Non ammetterò mai cosa è stato svelato. Ma se ti incontrerò, ti lancerò uno sguardo da chi sa che tu sai. E sorriderò chiedendomi cos’altro mai si capirà…
Guardami negli occhi
Spogliati da ogni falsità
Quell'aura di purezza tradisce diaboliche anomalie
E sai di cosa sto parlando
di cosa ho bisogno