di Maria Pia Caporuscio. La più vergognosa pagina della storia italiana è stata scritta ieri da chi è chiamato a difendere le istituzioni: la Pubblica Sicurezza!
E’ per davvero vergognoso organizzare una manifestazione per protestare la condanna di quattro criminali. Ma dove siamo arrivati in questo paese? Per davvero non c’è limite alla vergogna! Sarebbero queste le persone a cui lo Stato ha affidato la sicurezza pubblica? Sarebbe a questa gente che il popolo italiano deve rivolgersi in caso di pericolo? A gente che difende delle belve feroci e condanna a morte ragazzini innocenti?
Ma dov’è finita in questo paese la coscienza, la ragione addirittura, perché queste cose rasentano una follia collettiva. Come si fa soltanto a pensare di promuovere una manifestazione contro la giustizia, contro la civiltà, contro Dio stesso? Questo atto di spietato, incivile odio contro l’umanità non si può accettare!
Questa gente che ha avuto il coraggio di manifestare a favore della morte di una creatura innocente non può restare impunita. Questa gente non è degna di far parte della pubblica sicurezza e andrebbe cacciaai! La popolazione italiana non può accettare di essere sottomessa a certa gente, ma pretende di avere persone degne nella pubblica sicurezza, ne va di mezzo proprio la sicurezza del paese, altrimenti ci si dovrà organizzare per difenderci da questi esseri.
Noi donne italiane siamo tutte Patrizia Moretti e li condanniamo! Noi la pretendiamo la giustizia, ma quella vera questa volta!
IL FATTO. Federico Aldrovandi, morto di percosse a 19 anni per mano di quattro poliziotti all’alba del 25 settembre 2005 davanti ad una discoteca di Ferrara dove i quattro infierirono su Federico fino a spezzare gli sfollagente. In quel tragico giorno Aldrovandi decise di tornare a casa a piedi dopo aver trascorso la serata al locale Link di Bologna. Durante la nottata il giovane assunse sostanze stupefacenti e alcol. Nei pressi di viale Ippodromo a Ferrara circolava, in quegli stessi minuti, la pattuglia "Alfa 3" con a bordo Enzo Pontani e Luca Pollastri. Quest'ultimi descrivono l'Aldrovandi come un "invasato violento in evidente stato di agitazione", sostengono di "essere stati aggrediti dallo stesso a colpi di karate e senza un motivo apparente" e chiedono per questo i rinforzi. Dopo poco tempo arriva in aiuto la volante "Alfa 2", con a bordo Paolo Forlani e Monica Segatto. Lo scontro tra i quattro poliziotti e il giovane diventa molto violento (durante la colluttazione due manganelli si spezzano) e porta quest'ultimo alla morte, sopraggiunta per "asfissia da posizione", con il torace schiacciato sull'asfalto dalle ginocchia dei poliziotti. E proprio ieri a Ferrara è andata in scena quella che è stata definita sui social network una vera vergogna. Una ventina di agenti di polizia del sindacato Coisp ha manifestato in piazza davanti al Comune in segno di solidarietà verso i quattro agenti condannati in via definitiva a tre anni e sei mesi per omicidio colposo. La decisione dei giudici non sta bene al Coisp, che ha così deciso di tornare in piazza con i suoi striscioni. Alle finestre del municipio c’era Patrizia Moretti, la mamma di Federico, che lavora in Comune, attonita di fronte all’ennesimo insulto alla memoria di suo figlio. Il sindaco Tiziano Tagliani è sceso ed ha invitato i manifestanti a spostarsi per evitare provocazioni. Ma ne è nato un battibecco con il segretario del Coisp Franco Maccari: «Non ho mai visto in tutta Italia un sindaco comportarsi come lei». A quel punto è comparsa in piazza Patrizia Moretti, con la foto del figlio. Gli agenti si sono girati di spalle.
A Patrizia è arrivata la solidarietà dell’intera Aula del Senato che si è alzata in piedi in segno di sdegno. Duro il ministro Cancellieri: «Non ci saranno sanzioni contro gli agenti, ma il giudizio morale è negativo».
Magazine Attualità
di Maria Pia Caporuscio. La più vergognosa pagina della storia italiana è stata scritta ieri da chi è chiamato a difendere le istituzioni: la Pubblica Sicurezza!
E’ per davvero vergognoso organizzare una manifestazione per protestare la condanna di quattro criminali. Ma dove siamo arrivati in questo paese? Per davvero non c’è limite alla vergogna! Sarebbero queste le persone a cui lo Stato ha affidato la sicurezza pubblica? Sarebbe a questa gente che il popolo italiano deve rivolgersi in caso di pericolo? A gente che difende delle belve feroci e condanna a morte ragazzini innocenti?
Ma dov’è finita in questo paese la coscienza, la ragione addirittura, perché queste cose rasentano una follia collettiva. Come si fa soltanto a pensare di promuovere una manifestazione contro la giustizia, contro la civiltà, contro Dio stesso? Questo atto di spietato, incivile odio contro l’umanità non si può accettare!
Questa gente che ha avuto il coraggio di manifestare a favore della morte di una creatura innocente non può restare impunita. Questa gente non è degna di far parte della pubblica sicurezza e andrebbe cacciaai! La popolazione italiana non può accettare di essere sottomessa a certa gente, ma pretende di avere persone degne nella pubblica sicurezza, ne va di mezzo proprio la sicurezza del paese, altrimenti ci si dovrà organizzare per difenderci da questi esseri.
Noi donne italiane siamo tutte Patrizia Moretti e li condanniamo! Noi la pretendiamo la giustizia, ma quella vera questa volta!
IL FATTO. Federico Aldrovandi, morto di percosse a 19 anni per mano di quattro poliziotti all’alba del 25 settembre 2005 davanti ad una discoteca di Ferrara dove i quattro infierirono su Federico fino a spezzare gli sfollagente. In quel tragico giorno Aldrovandi decise di tornare a casa a piedi dopo aver trascorso la serata al locale Link di Bologna. Durante la nottata il giovane assunse sostanze stupefacenti e alcol. Nei pressi di viale Ippodromo a Ferrara circolava, in quegli stessi minuti, la pattuglia "Alfa 3" con a bordo Enzo Pontani e Luca Pollastri. Quest'ultimi descrivono l'Aldrovandi come un "invasato violento in evidente stato di agitazione", sostengono di "essere stati aggrediti dallo stesso a colpi di karate e senza un motivo apparente" e chiedono per questo i rinforzi. Dopo poco tempo arriva in aiuto la volante "Alfa 2", con a bordo Paolo Forlani e Monica Segatto. Lo scontro tra i quattro poliziotti e il giovane diventa molto violento (durante la colluttazione due manganelli si spezzano) e porta quest'ultimo alla morte, sopraggiunta per "asfissia da posizione", con il torace schiacciato sull'asfalto dalle ginocchia dei poliziotti. E proprio ieri a Ferrara è andata in scena quella che è stata definita sui social network una vera vergogna. Una ventina di agenti di polizia del sindacato Coisp ha manifestato in piazza davanti al Comune in segno di solidarietà verso i quattro agenti condannati in via definitiva a tre anni e sei mesi per omicidio colposo. La decisione dei giudici non sta bene al Coisp, che ha così deciso di tornare in piazza con i suoi striscioni. Alle finestre del municipio c’era Patrizia Moretti, la mamma di Federico, che lavora in Comune, attonita di fronte all’ennesimo insulto alla memoria di suo figlio. Il sindaco Tiziano Tagliani è sceso ed ha invitato i manifestanti a spostarsi per evitare provocazioni. Ma ne è nato un battibecco con il segretario del Coisp Franco Maccari: «Non ho mai visto in tutta Italia un sindaco comportarsi come lei». A quel punto è comparsa in piazza Patrizia Moretti, con la foto del figlio. Gli agenti si sono girati di spalle.
A Patrizia è arrivata la solidarietà dell’intera Aula del Senato che si è alzata in piedi in segno di sdegno. Duro il ministro Cancellieri: «Non ci saranno sanzioni contro gli agenti, ma il giudizio morale è negativo».
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