E’ SBAGLIATO LASCIARLO SOLO
E’ già trascorso più di un mese dalle elezioni amministrative e Parma non ha ancora una giunta comunale. Si tratta in tutto di sette nomine, non di un collegio molto fitto, eppure la giunta comunale stenta a formarsi. Era stato nominato Roberto Bruni, un architetto che doveva prendere in mano un sacco di cose: lavori pubblici, energia, patrimonio, edilizia, urbanistica, ma il suo curriculum era notevolmente deficiente, aveva dimenticato di segnalare che aveva alle spalle un fallimento ed un abuso. Così anche l’architetto si è volatilizzato. Il che fa pensare che il curriculum non sempre è una carta d’identità valida.
Il ritardo con cui si forma la giunta di quel Comune, fa pensare anche ad un fatto non molto bello. Questo “ragazzo”, Pizzarotti, che si è buttato con tanto entusiasmo e si è speso con convinzione per diventare il primo cittadino di Parma, praticamente è stato lasciato solo. Si capisce come alle spalle non abbia un partito che lo sostenga, che lo consigli e soprattutto un partito che non gli abbia “selezionato” prima una squadra in grado poi di formare la giunta al completo.
Inesperienza? Forse Oppure questi sono gli effetti del partito liquido.
Grillo, d’altra parte, sta arroccato sul suo blog, e non è che poi lo aiuti tanto. Infatti afferma che il problema non esiste, forse perché neppure lui lo sa risolvere.
Scrive sul suo blog: “Pizzarotti si è preso il suo tempo, com’è giusto. Non ha nominato cani e porci , amanti e lobbisti, parenti, amici o condannati in via definitiva nella sua giunta. Altrimenti ci avrebbe messo un attimo, come fanno gli altri partiti. I cosiddetti professionisti della politica hanno affogato Parma nei debiti e a loro nessuno oggi chiede il conto”.
Ergo, qualsiasi sindaco neoeletto che fa presto a nominare la sua giunta è perché chiama cani e porci accanto a sé. Una bella freccia avvelenata, contro tutti quei sindaci che hanno già formato la loro giunta.
Inoltre si sapeva che Parma era affogata dai debiti, lo si sapeva anche prima, e molto prima Pizzarotti avrebbe dovuto affrontare il problema di una giunta specializzata che lo aiutasse, non arrancare dopo a cercare chissà chi attraverso i curriculum più o meno veritieri.
L’improvvisazione in politica non è una buona consigliera. Il caso di Parma dimostra che anche per fare l’amministratore di un Comune non è sufficiente la giovane età, la voglia di fare, ma occorre una buona esperienza e una guida politica alle spalle, strutturata in un partito.