La mia famiglia lo conosceva fin da ragazzino , quando visse per svariati anni a Positano.
Ricordo che una volta mio suocero mi raccontò che Christian per vedere un uomo arrestato dai carabinieri sulla Spiaggia Grande ( furto dell' oro della Madonna) cadde dal muretto del sagrato della Chiesa Madre e si ruppe una gamba ...
Lo ricordo al mio matrimonio e poi ancora nella sua casa romana presso il lago di Bracciano ... e quando veniva a cena da noi con la moglie e la piccola Claudia ... poi ancora ed ancora a Positano.
Ultimamente Stegen donò alla Pinacoteca Provinciale di Salerno circa 200 opere dello zio Kurt Craemer che furono esposte nella Pinacoteca Provinciale di Salerno nel marzo del 2009 e dove sono tuttoggi custodite. Ogni anno ,a novembre, veniva a Positano e si recava al Cimitero per porre dei fiori sulla tomba dello zio Kurt e in quello di Praiano dove è sepolto il pittore olandese Han Harloff. Era un piacere ospitarlo a casa, quando la mattina si alzava si faceva il letto da solo e le pulizie in camera ...meglio di qualunque altro...
Un ricordo del collega Michelangelo Pasquinelli su IL TIRRENO red. PIOMBINO - ELBA ( 21 Novembre 2013 )
" SUVERETO. Era di origini inglesi ma si è sentito suveretano, anzi sanlorenzino fino in fondo Christian Stegen, morto ieri dopo un’inesorabile malattia all’età di 79 anni. Ma se la sua presenza non è passata inosservata in vita, pur nella sua discrezione, amabilità e semplicità, Christian è stato autore di un emblematico e assolutamente inusuale gesto. Il suo manifesto funebre affisso a Suvereto, infatti, lo ha dettato lui stesso quando le sue forze lo stavano abbandonando e vedeva avvicinarsi la sua ora.
«Carissimi amici della Val di Cornia – esordisce in prima persona – vi ho lasciati. Questi anni trascorsi fra di voi sono stati i più belli e soddisfacenti della mia vita e ve ne sono infinitamente grato. Vi saluto tutti con molto affetto. Christian».
Questo dice tutto di un personaggio che amava la natura, ma anche la politica “con la P maiuscola”,odiava la burocrazia, ma che non faceva pesare la sua cultura e l’esperienza di uomo che aveva viaggiato molto anche per lavoro. Da più di vent’anni abitava a San Lorenzo. Si interessava dei problemi locali, contribuendo alla vita di associazioni come l’Ase Trekking e Progetto Verde. Nel duro dibattito sul referendum sulla fusione dei comuni di Campiglia e Suvereto, vinse la sua ritrosia e scrisse una lettera sul Tirreno che ottenne tanti consensi sui social network. Si dichiarò «difensore della storia di Suvereto»che aveva studiato e condiviso. Era un attento lettore che ogni giorno ritirava la sua copia del giornale perché ormai era la storia locale che più lo interessava e amava, lui che aveva girato mezzo mondo. Era amico di tanti e il suo stile era inconfondibile, come la sua uscita di scena nel manifesto funebre da lui stesso scritto." Michelangelo Pasquinelli
Ringrazio la redazione de Il Tirreno per la cortese concessione di pubblicare nel blog questo bel ricordo scritto dal collega Pasquinelli