Il clamoroso successo avuto dall’articolo da me pubblicato venerdì scorso dal titolo “Renzi, il più grande comico italiano” mi ha portato a fare alcune riflessioni.
Sostanzialmente non era un articolo, ho pubblicato un video corredandolo con una mia breve introduzione. La prima cosa da sottolineare era che il video non aveva alcun carattere di novità. Non era inedito, né originale, chiunque lo poteva trovare su YouTube da un anno circa, ma in tutto questo tempo aveva avuto pochissime visualizzazioni.
E questa è la prima riflessione, ossia, non siamo abituati, in eventi che ricorrono con cadenza periodica, come la presentazioni di un Def, ad andare a ricercare, visto che la rete offre anche questa possibilità, cosa era accaduto, nella medesima occasione, negli anni precedenti.
Tendiamo immediatamente a rimuovere, dimenticare ed ovviamente, ciò, per i politici, è un grande vantaggio, essi infatti spesso dicono tutto ed il suo esatto contrario senza che alcuno faccia notare loro le contraddizioni nei quali puntualmente cascano.
Solo raramente, chissà perché, alcune espressioni restano indelebili, anche a distanza di anni. Un esempio tipico è quando Berlusconi, allora Presidente del Consiglio, nel tentativo di minimizzare la crisi che andava aggravandosi disse “i ristoranti sono sempre pieni”. Oppure quando Monti, cercando di far credere agli italiani che la crisi fosse al termine disse “vedo una luce in fondo al tunnel”.
Ma, ripeto, queste sono eccezioni, anzi di più, vere e proprie singolarità, nella realtà nessuno fa mai rimarcare ai politici le baggianate dette in passato. Nel caso in esame, poi, ci troviamo di fronte ad un esempio macroscopico di falsificazione della verità, che nessun media nazionale ha evidenziato.
Il Def viene comunicato ad aprile, quindi i nostri governanti erano già a conoscenza dei risultati del primo trimestre, eppure parlavano della previsione di un incremento del Pil pari allo 0,8% come di un dato “molto prudenziale”, Renzi sottolinea che sono state prese in esame tutte le variabili possibili e valutate nella maniera più “aderente alla realtà”.
Orbene, quando Renzi parla, cioè ad aprile 2014, il cambio euro dollaro si trova a quota 1,38; lo spread è intorno ai 150 punti, ed il barile di petrolio si acquista a 93 dollari.
Da quel momento, alla fine dell’anno, il cambio Eur/Usd è crollato a 1,20; lo spread è sceso a 125 punti ed il petrolio è precipitato a 50 dollari.
In pratica si sono verificate contemporaneamente delle condizioni straordinariamente favorevoli, un fatto che non ha precedenti e che molti hanno paragonato alla “vincita di una lotteria”, ebbene se le previsioni, come detto, fossero state, come minimo, aderenti alla realtà, a fine anno avremmo dovuto avere un risultato di gran lunga migliore rispetto a quanto preventivato.
Ed invece è stato un vero e proprio disastro, le previsioni del Ministro Padoan, che dovevano essere serie e rigorose, si sono dimostrate una vera e propria presa per i fondelli all’Italia intera. Ancora a settembre, infatti, quando tutti gli Istituti avevano già azzerato le stime di crescita per l’Italia il Governo si ostinava a dire che sarebbe stato difficile centrarle, ma non impossibile, poi, col passare del tempo, Renzi ha cercato di sminuire l’importanza del dato del Pil, ricordate quando diceva che non era molto differente se il Pil fosse salito o sceso di pochissimi decimali?
La realtà è che ogni decimale vale circa 16 miliardi, quindi aver previsto un +0,8% significa aver previsto un Pil in salita di 128 miliardi di euro, mentre abbiamo terminato a -0,4% (MENO zero virgola quattro percento) ossia -64 miliardi (MENO sessantaquattro miliardi di euro).
E tutto ciò, ripeto, dopo che si erano verificate le migliori condizioni economiche possibili, qualcosa che nemmeno la persona più ottimista avrebbe mai potuto immaginare!
Ora, cari lettori, a vostro avviso una persona, non dico seria, ma con un minimo di amor proprio, un minimo senso della dignità non avrebbe dovuto rassegnare le proprie dimissioni scusandosi con tutti gli italiani per la manifesta incapacità dimostrata nel gestire la cosa pubblica? Non si sente in colpa per aver impoverito ulteriormente gli italiani in presenza di condizioni macroeconomiche estremamente favorevoli?
Beh, se troviamo ancora Renzi a Palazzo Chigi e Padoan al Palazzo delle Finanze … la risposta … è evidentemente no!
Anzi hanno fatto molto di peggio, vantandosi del risultato raggiunto perché il crollo del nostro Pil nel 2014 è risultato inferiore a quello dell’anno precedente!!!
Capite, cari lettori, che questi possono fare di tutto? Ed arrivare a ridurre la popolazione italiana alla fame senza sentire per questo alcun rimorso?
E se nel 2015, nonostante tutte le condizioni macroeconomiche estremamente favorevoli finissimo, ad esempio, ancora in recessione, che so … ad esempio, se il Pil scendesse anche quest’anno dello 0,2% a fine anno cosa ci toccherebbe sentire? Che abbiamo fatto meno peggio dell’anno precedente?
Perché gli italiani si fanno martoriare senza dare un minimo segnale di ribellione?
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro