Magazine Politica Italia
PDL, 12.510.306 voti, ovvero 38,2% per 141 seggi
Lega, 2.642.167, 8,1%, 17 seggi
totale centrodestra 15.507.549, 47,3%, seggi 168
PD, 11.042.325, ovvero 33,7%, seggi 116
IDV, 1.414.118, 4,3%, 14
totale centrosinistra 12.456.443, 38%, seggi 130
SENATO 2013
PDL, 6.829.135 voti, ovvero 22,3% per 98 seggi
Lega, 1.328.555, 4,33%, 17 seggi
totale centrodestra 9.405.786, 30,66%, seggi 116
PD, 8.399.991, ovvero 27,43%, seggi 105
SEL, 912.347, 2,97%, 7
totale centrosinistra 9.686.398, 31,6%, seggi 120
M5S 7.285.648, 23,8%, 54 seggi
I freddi dati dicono che ha vinto il M5S, ed hanno perso tutti gli altri. Qualcuno che era stato dato per morto (Berlusconi) invece sussulta ancora, ma si tratta degli ultimi spasmi. La sua campagna elettorale è stata fatta per ricordare agli elettori che lui è l'unico a garantire impunità fiscale (no IMU, sua restituzuione, condoni tombali ed edilizi) e conseguentemente quella parte d'Italia gli ha risposto compatta. Ma altri sei milioni di italiani lo hanno abbandonato. Il disco non solo è rotto, ma ha suonato inutilmente sempre la solita musica per venti anni. Nel frattempo ha azzerato la sua classe dirigente. Il PDL dietro di lui chi ha: la Santanchè? La Lega, che ha un elettorato che solo in parte condivide questa impostazione, ha anche altri "valori" (sicuramente non condivisibili, ma esistono a differenza del vuoto plastico berlusconiano) ha pagato pesantemente. I voti si sono dimezzati, e non è pensabile che sia solo l'effetto scandali. Il PD come al solito insegna a posteriori come si fa a perdere elezioni già vinte. Quando il suo elettorato manda chiari segni di insofferenza, di voglia di ricambio, invece discute per un mese (con milioni di disoccupati, cassintegrati e precari) quale posto garantire alla Bindi, a Marini ed alla Finocchiaro. E che ministero si prenderà D'Alema. La Riforma Fornero? Boh. La TAV? Boh. I tagli alla Casta? Boh. In questi anni il centrodestra ha perso il 17% dei suoi elettori, 6% il centrosinistra. Il totale solo per pura combinazione è quasi pari a quanto conseguito dal M5S. Infatti secondo le prime analisi circa metà dei grillini sono elettori di sinistra delusi. E le armate squagliate di Berlusconi? In parte da Grillo, il resto a casa. Come Fini e Di Pietro, illustri trombati senza più niente da offrire. Ed ora? Un Bersani che pensi ad un inciucio con Berlusconi significherebbe il suicidio del PD. Ad un governo del genere si potrebbe chiedere solo il cambio della legge elettorale e nuove elezioni. Ma Berlusconi non accetterebbe mai un "miglioramento" di una legge che gli permette simili incursioni. Restano due possibilità ed entrambe contemplano l'intervento di Grillo: un coinvolgimento diretto del M5S, assai improbabile, oppure un governo di minoranza PD, con alcuni punti concordati e quindi l'appoggio esterno su questi. Certo, vorrebbe dire che Grillo dovrebbe votare la fiducia a Bersani. Se non fosse disponibile ci sarebbero solo nuove elezioni, con il solito vecchio attore (Berlusconi), un rombantissimo ed ancor più lanciato Grillo, un centro incerto (Monti? mah!)... ed a sinistra un Renzi capace di scardinare ulteriormente il sistema. In realtà un governo breve, con alcuni punti concordati non lo vedo improbabile. Riforma Fornero, conflitto d'interessi, falso in bilancio, corruzione, taglio dei parlamentari e dei costi della politica, riforma elettorale. Tutti punti che il centrosinistra ha in comune con Grillo. Il quale ha già dichiarato che se Berlusconi sta gongolando evidentemente non ha capito nulla. Se fosse così in realtà gli elettori avrebbero consegnato al paese un ottimo risultato.
p.s. aspettiamo i risultati delle regionali: se i grillini avessero premiato Ambrosoli col voto disgiunto, la Lega potrebbe ulteriormente complicare i giochi.
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