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E se i capricci di mio figlio non fossero capricci?

Da Quipsicologia @Quipsicologia

capricciQuante volte etichettiamo come capricci i comportamenti di un bambino?

E quando un genitore si trova in una tale situazione non sa assolutamente come uscirne. Il genitore parte infatti dall’idea preconcetta che i capricci sono comportamenti eccentrici, che il bimbo utilizza per attirare l’attenzione o che magari sono dovuti alla sua stanchezza o che sono semplicemente comportamenti inspiegabili. Solo se un genitore si allontana da questa idea è possibile per lui gestire i capricci di un figlio e perché no, anche risolverli alla radice dato che nella maggior parte dei casi i capricci non sono capricci.

I capricci manifestano un disagio

Quello su cui sto cercando di porre la tua attenzione è che i comportamenti che vengono erroneamente definiti capricciosi sono sempre manifestazioni di un disagio e di un bisogno che il tuo bambino manifesta in quel dato momento. Provo a porti questa domanda. Quando adesso, da adulto, ti succede di arrabbiarti, lo fai per principio o senti di avere un valido motivo per farlo? E quando perdi la pazienza e urli ti succede perché c’è qualcosa più forte di te per cui non riesci a fare altrimenti? Prova a riflettere che per tuo figlio succede la stessa cosa.

Ogni qual volta il tuo bambino diventa petulante, piange, si impunta perché non vuole fare una cosa, fa le “lagne”, in verità gli sta succedendo quello che accade a te quando ti innervosisci e quindi ha un valido motivo per farlo. Il tuo bambino sta sentendo realmente un disagio interiore che non sa come gestire.

Reagire ai capricci innesca un circolo vizioso

reazione capricci
Interpretare questi comportamenti di tuo figlio come semplici capricci non fà che acutizzare la situazione: in questo modo stai entrando in una modalità reattiva, arrabbiandoti, innervosendoti, perdendo la pazienza via dicendo. Questo atteggiamento ti porterà a mettere in campo delle soluzioni del tutto inadeguate che non faranno che innescare un circolo vizioso: tuo figlio non si sente riconosciuto e compreso, perde la fiducia nei tuoi confronti e il conflitto tra di voi non si risolve, anzi rischia alla lunga di peggiorare.

A questo punto sarebbe più utile chiedersi: qual è la vera causa a scatenare questi comportamenti apparentemente incomprensibili del tuo bambino? Perchè fa i capricci? Forse sta vivendo un disagio? Qual’è il suo vero bisogno in questo momento? Se il tuo bambino si è bloccato in questa cosa, c’è un nodo a livello più emotivo che va compreso e portato in superfice per poterlo sciogliere e quindi risolvere.

Empatia: la chiave che risolve

L’empatia, come ho affrontato già in altri articoli, è la capacità di sentire quel che sente un’altra persona. Quindi un genitori empatico, quando vede il proprio bambino in lacrime può immaginarsi al suo posto e sentire il suo dolore. Allo stesso modo, quando osserva suo figlio che batte i piedi furiosamente può percepire la sua frustrazione e la sua rabbia. Se un genitore riesce a comunicare questo tipo di comprensione emotiva al proprio figlio, dà credito alla sua esperienza e lo aiuta a imparare a rilassarsi.

Piccole strategie per grandi risultati

Sarà utile quindi non entrare in reazione con il tuo bambino: se ti innervosisci non farai che acutizzare i sintomi stessi che tuo figlio sta già ampiamente manifestando.

In più sarà utile anche chiedersi come genitori perché questo atteggiamento “capriccioso” di tuo figlio ti fa così arrabbiare: le risposte che troverai saranno utili a favorire una maggiore empatia e comprensione della situazione così da poterla poi gestire e risolvere al meglio.

Sospendere il giudizio è un’altra utile strategia che favorisce l’empatia. Criticare, colpevolizzare e dare punizioni al tuo bambino non farà che complicare la situazione: tuo figlio non si sentirà accolto nelle sue emozioni e continuerà a manifestare il suo disagio. Sarà invece più utile ascoltare le sue motivazioni così da poter trovare magari una soluzione insieme o, quando non è possibile assecondare i bisogni del tuo bambinono, essere piuttosto fermo ma allo stesso tempo tranquillo e sorridente nel sostenere le tue regole.

Cristiana Milla, psicologa e psicoterapeuta. Per avere maggiori informazioni, visita la sua pagina personale e leggi gli altri articoli. Per consulenze psicologiche e psicoterapia, seminari o altre richieste, puoi scriverle una mail all’indirizzo [email protected] oppure telefonarle al 339.6137545.


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