Dopo le noie derivanti dalle vendite al di sotto delle aspettative dei Galaxy S4, Samsung deve affrontare un nuovo problema derivanti dalle continue restituzioni dei nuovissimi Galaxy Gear che a detta di molti non vanno bene e peraltro un acquirente su tre, ben il 30 %, lo riporta in negozio. Samsun si è messa a lavoro per cercare di capire il perché di questo ritorno.
A confermarlo è un documento trapelato in rete del noto store Best Buy, che comunica il tasso di ritorno del Galaxy Gear presso i propri negozi è il più alto tra tutti i canali, tuttavia il tasso di ritorno complessivo è tendenzialmente superiore al 30%.

Un tasso superiore al 30% significa che circa una persona su tre sta riportando il Galaxy Gear in negozio e si tratta chiaramente di un numero troppo alto, soprattutto per uno smartwatch che ha ricevuto molta pubblicità, sia positiva che negativa, e la Samsung starebbe incentivando i dipendenti Best Buy a chiedere ai consumatori il motivo esatto per cui stanno restituendo il prodotto.
Una volta guadagnato abbastanza feedback, la compagnia potrebbe sfruttarlo per migliorare l’eventuale Galaxy Gear 2 oppure per risolvere la propria offerta attuale.
Di recente, un dirigente Samsung ha ammesso che al Galaxy Gear «manca qualcosa di speciale», ma il tasso di ritorno è probabilmente peggiore di quanto la compagnia avesse ipotizzato: è un tasso allarmante per un dispositivo che Samsung ha lanciato in netto anticipo rispetto ai propri principali competitor (Google, Apple e Microsoft), e che in quest’ottica le avrebbe dovuto dare un notevole vantaggio nella futura guerra degli smartwatch.

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