Magazine Editoria e Stampa

E se la notizia cambia dalla mattina alla sera?

Creato il 09 aprile 2013 da Annovigiulia @AnnoviGiulia

di Giulia Annovi

Vi è mai capitato di voler seguire l’evoluzione di un evento? Magari volevate sapere chi ha vinto le elezioni e per soddisfare la vostra curiosità avete letto con attenzione tutte le notizie. Oppure ricordate la confusa concitazione attorno all’evento delle torri gemelle?

La carta stampata però non segue l’evolversi della notizia. Gli aggiornamenti sono sempre rimandati al giorno successivo. Qualcosa è cambiato solo con la morte di Bin Laden. In quell’occasione, il New York Times ha pubblicato due diverse edizioni del giornale una volta appresa la notizia della cattura. Ma la parte più importante l’ha svolta il web: gli americani hanno seguito l’evoluzione dell’evento soprattutto attraverso la versione online del quotidiano.

Ma qual è il tempo di permanenza di una notizia sul web? Non più di 20 minuti. L’ha rilevato una protesta virale su Facebook dove è stato postata un’immagine con le due versioni di un articolo riguardante la protesta del movimento Occupy Wall Street. Nel giro di venti minuti, il gruppo di protestanti è passato dalla parte della ragione alla parte del torto. Perché? I giornalisti lavorano sotto pressione e sono costretti talvolta a pubblicare una prima notizia senza ascoltare tutte le fonti. Nel  caso di Occupy Wall Street, una volta interpellata la polizia, l’autore ha dovuto cambiare la notizia. Confusione e perdita di credibilità. Ecco il risultato di questi cambiamenti.

L’errore però non sta nel modificare un’informazione: questa è una potenzialità del web, perché rende la notizia sempre più precisa. Il problema sta nel non dichiarare apertamente i  cambiamenti effettuati. Per rispondere a questa esigenza, la Knight Fundation ha riunito programmatori e giornalisti che, in sole 38 ore, hanno scritto tutti i codici per tracciare i cambiamenti delle notizie della prima pagina di 4 testate: New York Times, BBC, CNN e politico. com. Il sito, fondato dai due programmatori Eric e Greg Price e dalla giornalista Jennifer 8. Lee, si chiama Newsdiffs e può essere considerato un archivio di oltre 62000 articoli tracciati in tutte le loro fasi di editing.  Usa la pratica tipica dei programmatori per seguire l’evoluzione del codice di un file mettendo a confronto le varie versioni di un articolo. In rosso barrato ci sono le frasi e le parole eliminate, in verde le parti aggiunte. La trasparenza assicurata è massima: sono mantenute tutte le versioni, ogni correzione è ben evidenziata, sono riportate date e autori degli articoli.

Il servizio offerto è di qualità, ma ha dei punti deboli. La grafica non attira molto il lettore meno interessato; l‘interfaccia è semplice e lineare: pagina bianca, link in azzurro, date e orari per tracciare gli articoli. Purtroppo, la ricerca può essere fatta solo tramite URL, cioè l’indirizzo web dell’articolo originale che si vuole analizzare. Una ricerca per tematiche sarebbe più immediata. Come grafica è molto chiara, ma poco accattivante: non ci sono foto, nè colori o caratteri che attraggano l’attenzione. Di certo, però, è uno strumento interessante per i giornalisti. Infatti, il New York Times ha deciso di usare il servizio per fornire contenuti su una sua pagina dedicata all’esame delle notizie pubblicate sul giornale: Il New York Examiner.

Oltre alla grafica,  anche  la scarsa interattività da parte dell’utente finale è un punto di debolezza del sito. Inoltre, potrebbe essere utile un sistema che evidenzi gli articoli con le modifiche più sostanziali, che lascino da parte le semplici correzioni di redazione.

Per farvi un esempio, Newsdiffs ha tracciato anche la notizia relativa alle elezioni in Italia. Come potete immaginare, ha subito modifiche.

La piattaforma non può essere considerata un sistema di business: non c’è pubblicità o forme di abbonamento.

Il sito  apporta vantaggi sia agli autori che agli utenti. I primi guadagnano in credibilità, vedono rispettata la proprietà intellettuale e godono della disponibilità di fonti giornalistiche più precise. I lettori possono seguire l’evoluzione di una notizia, avere maggiore trasparenza e la possibilità di comprendere meglio i fatti.

Lo strumento ha comunque grandi potenzialità perché può essere una buona palestra di studio per giornalisti e linguisti. E’ un’idea aperta e flessibile che mette a disposizione i codici sui quali è stata costruita perché è dalla condivisione delle idee e del sapere di ciascuno che si aumenta la conoscenza.

Per vedere una presentazione grafica di questo post  collegatevi a: http://www.slideshare.net/gannovi/newsdiffs-giulia-annovi

Per concludere l’analisi del sito, ci viene in aiuto l’analisi di SWOT:

SWOT


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :