Nella mediterranea isola di Sardegna, i fantasmi hanno popolato per generazioni le leggende e i racconti della gente, fatti realmente accaduti e credenze secolari hanno dato vita a esseri spiritici, signori di castelli inaccessibili e di tesori tanto magnifici quanto maledetti.
Anche Cagliari, il capoluogo della bellissima Isola, vanta delle presenze sovrannaturali, ma il più particolare, e simpatico, è lo spirito del Lazzareto. Era questo, come lo stesso nome ci suggerisce, un antico ospedale dei lebbrosi, dove morivano a centinaia, giovani, vecchi, donne e bambini, malati che arrivavano da tutta la Sardegna nei secoli della peste e delle epidemie mortali.
Il fantasma comparirebbe ogni tanto lungo le scalinate o nelle sale del centro culturale di arte, ex Lazzareto, nel borgo di Sant’Elia, e non certo per passeggiare, ma per dare sfogo alla sua fantasia burlesca, senza mancare di giocare a palla con un teschio. Ebbene sì! a qualsiasi ora della notte e del giorno, l’apparizione scompone i manichini allestiti con pazienza dagli addetti alle sale, fa scomparire nel nulla le scope e i secchi pronte per la pulizia dei locali, richiama l’ascensore che è stato già prenotato. La “presenza” rivela anche la sua passione per la musica, visto che, complice il buio e il silenzio della notte, approfittando di una mostra musicale, si è insinuato nel salone, e ha dato fiato agli strumenti.
Così raccontano di lui i custodi spesso mira di questo fenomeno paranormale “Eravamo seduti all’ingresso, soli, in tutto il Lazzaretto non c’erano nessun altro e parlavamo del fantasma. Scettici e increduli, naturalmente…Abbiamo visto l’ala sinistra del Lazzaretto illuminarsi a giorno. Strano, perché non si sono accese le luci di emergenze, come per un contatto, ma le lampade grandi sul soffitto.” E ancora, a proposito del primo scaffale della seconda libreria del salone del Museo del fumetto, dove misteriosamente e troppo spesso, un giornalino di Paperino viene fuori dallo scaffale, da solo. “Come se qualcuno lo prendesse per leggerlo, e poi non lo rimettesse a posto…Ma non faccio in tempo a girarmi,continua il responsabile, che il fumetto è di nuovo fuori posto.”
Il fantasma burlone spesso accende le luci e gioca a palla con la testa di un manichino, prova sfilate di moda e la sua ombra si staglia scura da dietro i vetri delle finestre. Chi sarà mai questo simpatico spiritello? Forse potrebbe essere quello di un bambino morto prematuramente? A guardare i manoscritti del Lazzaretto si legge infatti che, anche alla fine dell’Ottocento, nell’ospedale soggiornarono molti bimbi malati di tifo.
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