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E son soddisfazioni.

Creato il 19 aprile 2015 da Scurapina

Ogni volta che parto per una gita scolastica (pomposamente definita “viaggio d’istruzione”) sono piena di dubbi e timori: temo che i ragazzi non si comportino in modo corretto, temo che succeda qualche imprevisto, che stiano male, che si facciano male, che tornino a casa ricordando solo la loro camera d’albergo e che imparino poco o nulla dai luoghi visitati.

Quando, al ritorno, li riconsegno ai genitori tiro un meritato sospiro di sollievo e, di solito, archivio tutta la faccenda tra le cose che mi hanno procurato un po’ di ansia e qualche arrabbiatura.

Quest’anno, complice l’anniversario della Grande Guerra, la gita di terza media ci ha portato a Trieste dove i ragazzi hanno avuto la possibilità di accostarsi alla complessa storia della città dalla prima guerra mondiale fino alla guerra fredda, senza trascurare alcuni luoghi che con la storia del ’900 non hanno nulla a che vedere, ma che sono comunque interessanti, come la Grotta Gigante e Aquileia.

Questa volta il ritorno è stato senza traumi: il proprietario dell’albergo dove abbiamo soggiornato ha elogiato i ragazzi per il comportamento e per il modo in cui hanno tenuto le stanze ( e scusate se è poco).

Ma soprattutto ascoltare i complimenti della guida del Museo della Grande Guerra di Gorizia, che si è rammaricata della brevità della nostra visita visto che si trattava di ragazzi “preparati che conoscono la storia” per noi insegnanti non ha prezzo.

Sono piccole soddisfazioni, ma per noi, che facciamo questo mestiere, sono il carburante che ci fa andare avanti.

Redipuglia


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