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E’ stato un attimo

Creato il 22 marzo 2016 da Margheritadolcevita @MargheritaDolcevita

Sto per raccontarvi una cosa che ho fatto. Sconsiglio la lettura alle persone fragili e soprattutto DO NOT TRY THIS AT HOME. BY YOURSELF. Mai. Cioè che non vi venga in mente di farlo perché poi sono cazzi e mi dispiacerebbe.

Comincio. Mi sono capitati tra le mani 4 dvd di dati di backup di due vecchi computer. Il mio primo fisso, rottamato nel 2006 e il mio primo portatile, rottamato nel 2008. Stiamo parlando quindi di dati dal 2003 fino al 2007. Dieci anni fa e oltre. Musica, immagini, filmati, foto e una cosa che solo i più anziani ricordano: le conversazioni MSN. Avevo messo l'impostazione per salvarle in automatico e automaticamente lì sono rimaste, belle ordinate, con nomi, date, orari. Oltre a questo, prima del blog, avevo preso l'abitudine di scrivere semplicemente per me, sul blocco note, per cui c'è pure questa cartella piena zeppa di piccole annotazioni su quello che facevo, vedevo, sentivo, provavo. Ce ne sono veramente tante. Il 90% racconta di cose che non ricordo assolutamente.

Perché ovviamente le ho lette. Assieme alle conversazioni MSN con UDMV. Ripassino per i nuovi arrivati.

UDMV → Uomo Della Mia Vita, colui di cui sono stata innamorata per sette anni, l'uomo perfetto che corrisponde al mio ideale. Esiste sul serio (lo so che è incredibile ma è così, esiste!), ma ovviamente non mi vuole, non mi hai mai voluto e non mi vorrà mai. Ora l'ho mandato affanculo perché sarà anche perfetto ma è pure un gran maleducato e tante altre cose che non scriverò perché altrimenti se gli succede qualcosa e qualcuno legge qua m'arrestano

Ok, non è proprio così. Devo aver scritto la sua biografia in un momento di particolare rabbia perché 1. non l'ho mandato affanculo, 2. non è un maleducato, 3. se scrivessi quello che penso veramente risulterei ancora più patetica. UDMV esiste, lo posso confermare, ha 10 anni più di me, parla come Rocco Siffredi ed è talmente della mia vita che si è trasferito all'estero pur di non stare nel mio stesso stato (ok, all'estero ci sta veramente, ovviamente non c'è andato per colpa mia ma mi dà soddisfazione pensarlo, alimenta le mie fantasie autodistruttive). Quando dico "uomo perfetto" intendo veramente perfetto, per me. Cioè ogni qualvolta io penso ad un essere vivente, mi allargo anche alle donne ché non si sa mai, giusto per me alla fine della descrizione salta fuori lui. Non sarà una cosa romantica, di pancia, ve lo concedo, ma io non sono proprio il tipo da slanci emotivi e guarda un po' nemmeno lui.

Dicevamo. Ho riletto le conversazioni, le email, le mie note, tutto quanto. Sapete, questa è sempre stata una cosa univoca. A me lui è sempre piaciuto, da sempre, da subito. Non è mai stata una cosa ricambiata per ovvi motivi (drin drin, salve sono Jabba the Hutt). All'epoca ero meno Jabba the Hutt, Jabba the Hutt 1.0, adesso sono passata al 3.0, ma non ero Kate Winslet ecco, mettiamola così. Non assomigliavo nemmeno alla cugina cessa di terzo grado di Kate Winslet. Non c'è solo l'aspetto estetico, ve lo concedo. Ma io non sono neanche una persona interessante nel senso femminile del termine, quindi oh, cessa + insignificante come donna = zitella a vita. Rileggendo però mi sono accorta di una cosa e l'ho proprio capito così, come un'illuminazione. C'è stato un attimo, un momento molto breve, forse settimane? Nell'arco di 12 anni poche settimane le definirei un attimo. C'è stato un attimo in cui anche lui era, come dire, interessato no, è un parolone, era... cambiamo verbo. C'è stato un attimo in cui lui mi trovava una persona gradevole, piacevole, una persona che gli ispirava sentimenti di natura positiva. Non mi sbilancio dicendo "di natura romantica" perché UDMV è per natura molto intelligente e quindi una persona molto intelligente non può nutrire sentimenti romantici nei confronti di una... come me. Però, c'è stato quell'attimo. Un attimo in cui lui si dimostrava più gentile di un amico normalmente gentile, più premuroso e "paterno" di un amico normalmente premuroso e "paterno" perché ha qualche anno più di te, un attimo in cui mi faceva il regalo più bello del mondo, un attimo in cui stavamo quasi bene assieme. C'è stato quell'attimo mannaggia. E io me ne sono accorta ieri, il 21 marzo 2016. Alle soglie dei 31 anni. Quando lui ne ha 41, vive a centinaia di km da me, probabilmente è fidanzato/sposato e chissà che altro.

Non sono mai stata un fulmine di guerra con le persone. Ho sempre fatto fatica a capirle. Ci sono quelli che inquadrano chi hanno di fronte al primo sguardo, io nemmeno dopo 20 anni. E soprattutto se una persona mi piace, eh lì non c'è proprio niente da fare. Io sono nostalgica per natura, una poesia che accompagna sempre la mia esistenza è quella di Gozzano, il mio sogno è nutrito d'abbandono e di rimpianto, non amo le rose che non colsi, non amo che le cose che potevano essere e non sono state. Per cui questa cosa mi fa stare peggio del previsto anche per questo motivo. Sono una che rimugina, che guarda sempre indietro alla ricerca delle cose che avrebbe potuto fare/dire e che non ha fatto/detto nella speranza di trovare una qualche chiave per decifrare il comportamento altrui. Il futuro non mi affascina, mi spaventa e basta.

Ecco perché dico di non farlo. Se avete un cd di un qualche backup seppellitelo in giardino come fanno nei film e sperate che i vermi lo rovinino. Al di là del piangere e della consapevolezza che non c'è più nulla da fare, la cosa che più pesa è proprio il non aver capito all'epoca. Cioè il rendermi conto di essere sempre stata una grande cogliona cieca e sorda e imbecille. Perché chissà quante altre cose non ho capito. Chissà quante altre cose non sto capendo ora. O sto capendo male. O ho capito male. O che ne so. Non so nemmeno se ha senso quello che sto scrivendo (e se qualcuno prova a fare le pulci con discorsi del tipo eh ma hai appena scritto una cosa che contraddice quello che hai scritto prima lo banno dall'internet intero, appena scopro come si fa). E' che rileggere certe cose fa uno strano effetto. Non fatelo. Bruciate tutto. Il futuro è bellissimo e accogliente e nuovo e inesplorato. Il passato è questa fortezza che ormai è lì, ferma, immobile, hai voglia a espugnarla, sempre lì rimane, e per quanti misteri possa dipanare difficilmente il presente cambierà. A meno che non viviate in un episodio del Segreto ma questo è un altro discorso.


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