Unica raccomandazione IMPRESCINDIBILE: usare SOLO scorze di arance biologiche certificate!
La pasta d'arancia è una versione un poco più scientifica, meno improvvisata e più durevole, di una cosa che già facevo, di tanto in tanto, e se non ricordo male ne avevo anche parlato qui sul blog, parecchio tempo fa... ecco sì, ho trovato! QUI!!! Molto semplicemente, prima di sbucciare o spremere un'arancia, grattugio la scorza, la mescolo con un po' di zucchero, la chiudo in un piccolo recipiente ermetico e la conservo in frigo, in attesa di poterla usare in qualche dolce.
Poco tempo fa una mia amica, sentendo che faccio questa cosa con le scorze, mi ha chiesto "e perché non fai proprio dei vasetti di pasta d'arance?"
"Pasta d'arance? ma non è una roba elaborata???"
"Non più di quello che fai già, servono solo più bucce per farne una quantità ragionevolmente più elevata, e più zucchero per la conservazione. Invece di grattugiarla, la macini in un mixer a lame... è una fesseria, provaci!"
E io ci ho provato... è veramente una fesseria! Come prima cosa, si cerca d'accumulare una certa quantità di bucce, diciamo almeno 3-4 arance. Quindi, si sminuzzano bene bene nel mixer, per questa quantità va benissimo anche quello del minipimer, insieme con un cucchiaino colmo di zucchero. Fatto ciò, si invasa in un vasetto di vetro, stratificando: uno strato di scorza tritata, uno di zucchero semolato (io ho usato, ancora una volta, lo zucchero Golden Caster di cui avevo parlato nel post delle scorze candite), chiudendo con lo zucchero. Si tappa e si mette in frigo. In poco tempo, lo zucchero si scioglierà, dolcificando la scorza tritata e creando una sorta di legatura. Se sorge la domanda se non sia necessario togliere l'albedo per eliminare l'amaro, vi posso dire che io non l'ho fatto, e l'amaro non s'avverte proprio per niente. E in questo modo, possiamo farci la nostra piccola scorta di pasta d'arancia da usare nei dolci o per profumare té e bevande calde.
Comunque, girovagando sul web, ho visto che esiste anche una pasta d'arancia di Luca Montersino, di pochissimo più elaborata di questa, che vorrei provare senz'altro prima che finiscano le arance, spero.
E poi, c'è la polvere d'arancia, che ho scoperto grazie a EmmeTì di Un Condominio in Cucina, che in un'occasione d'incontro, me ne ha anche regalato un vasetto di quella fatta da lei. Anche questa è una piccola meraviglia da usare per insaporire tutto, in particolare pietanze salate, essendo nient'altro che buccia. Niente zucchero o altro, pura e semplice buccia fatta essiccare e triturata fina fina, fino a diventare polvere.
Anche in questo caso, si potrebbe voler privare le scorze dell'albedo, EmmeTì lo consiglia, ma io non l'ho fatto. In effetti, quando ho deciso di fare la polvere, è stato dietro la spinta di questo articolo, dove non viene fatta alcuna raccomandazione in merito. Mi sono fidata, e non ho avuto motivo di pentirmi. Non c'è traccia di amaro, ma se si preferisce stare più tranquilli, allora basta toglierlo ;-)
Il procedimento quasi mi vergogno a descriverlo... mettere ad essiccare le scorze. Io le ho messe sul radiatore, sono bastate 24 ore. Una volta secche, passarle nel mixer a lame e ridurle in polvere. Questa volta ho preferito usare il tritatutto del Ken, che trovo meglio del mixer per ridurre le cose in polvere. Chiudere bene in un vasetto di vetro e conservare in frigorifero. Tutto qui!
Oltre a usarla sugli spaghetti ca muddìca di EmmeTì, la metto anche sulla pasta con la bottarga, quella col tartufo, sulle verdure, nei carciofi... ovunque la fantasia mi suggerisca di metterla.Per una conservazione ottimale di entrambe, pasta e polvere, si raccomanda di tenerle in frigo.
Insomma, da oggi in poi il motto è: SCORZA D'ARANCIA RULEZ!!!
Ma secondo voi, così, a naso... erano accesi i termosifoni??? :-D