E’ TEMPO DI NARCISATE
Ci resta il giardino, o il vaso nel balcone, per poter veder crescere e sentire il delicato o l’intenso profumo che alcuni narcisi emanano durante la loro fioritura.
I narcisi sono tra i primi e bellissimi avvisi della primavera.
Con la corolla a trombetta, a tazzetta, stradoppia, a corona, di colore giallo, bianco, oppure bicolori, dotati di profumo intenso o lieve, i narcisi hanno una grande qualità in comune: sono piante perenni di tipo erbaceo.
Significa che dopo la fioritura ed il successivo appassimento delle foglie non degenerano. Piuttosto, si concedono un periodo di riposo per risvegliarsi puntuali la primavera successiva.
Se desideriamo vederli rifiorire per tanti anni bisogna assecondare la loro natura di piante bulbose e seguire un corretto programma di coltivazione.
(Narcissus poeticus, bianco, profumatissimo, con “gonnellino” giallo orlato di rosso)
Acqua. L’apporto di acqua è strategico in primavera da quando i narcisi spuntano dal terreno. Si annaffia con regolarità e con una certa abbondanza per tutto il periodo della fioritura per poi ridurre gradualmente dopo l’appassimento dei fiori. L’acqua, oltre a dare turgore alla vegetazione, mantiene idratate le radici e stimola il bulbo a maturare e a rinnovarsi per l’anno successivo. Le annaffiature vanno sospese nel periodo estivo, quando il bulbo è a riposo, a fine estate, se il terreno è arido (e in attesa delle piogge d’autunno) serve qualche sporadica irrigazione.
(Narcissus thalia, completamente bianco, leggermente profumato. Si espande facilmente, molto decorativo)
Fertilizzante. Non si concima in estate e in inverno, quando il bulbo è a riposo. Il fertilizzante serve ogni quindici giorni, per due mesi, in primavera e poi in autunno, per sopperire al naturale impoverimento del terreno e fornire un supplemento di nutrienti. Quello migliore e ricco di potassio, solubile in acqua (diversi prodotti sono appositamente formulati per le piante bulbose). In alternativa va bene un buon fertilizzante per gerani, rose o pomodori, con microelementi come manganese, boro, ferro, rame e zinco.
(Narcissus tète a tète, giallo o bicolore, poco profumato, ricchissimo e generoso nella fioritura)
Pulizia: solo per una questione estetica è preferibile staccare i fiori quando sono appassiti: lo si fa a mano, con un leggero strappo appena sotto la corolla. Si lascia, invece, lo stelo fiorale perché, essendo verde e ricco di clorofilla, contribuisce insieme alle foglie, al processo di fotosintesi. Le foglie andrebbero lasciate fino all’appassimento che si completa in sei-otto settimane. È sconsigliata la pratica di intrecciarle per ridurre l’impatto antiestetico dell’ingiallimento, perché la scarsa circolazione d’aria favorisce lì’insorgenza di malattie fungine. Se si vogliono eliminare (a scapito della perfetta maturazione del bulbo sotterraneo), meglio tagliarle con le forbici e non strapparle a mano, per evitare di lacerare i tessuti freschi.
(Narcissus jonquilla (giunchiglia). Poco profumato, fioritura molto generosa, in continua espansione)
(Narciso bicolore: Professor Einstein)