E tu che hai nella bocca le dolcezze
uno dei tuoi malati ti domanda,
che dalla bocca tua ne beva un sorso.
Quando sarà per lui l’ora del sonno,
ché ai tuoi quegli occhi suoi tolsero il sonno?
Quanta guerra per te, notte su notte,
e quanti assalti disperati. Quanti per me
i desideri di te, gli sgomenti.
Concedo a me di svegliarti, nemica.
Che il tuo cuore morto lo voglia, ti concedi.
Attenta, anima mia, che un’altra a lui interessa
ed uguale sarà un’altra volta ancora
darti uguale dolore. Attenta, attenta.
Tu che passi di qui e ti siedi
per far passare il tempo sorridi felice
e lo attendi lui che non arriva mai.
Io se lascerò che amore apra la porta
strapperò cuore dal petto; e sarò come te
innamorato del nulla, e tu che hai nella bocca le dolcezze
sopportala la verità ora.